Dolce color d’oriental zaffiro

28 maggio 2014 | 05:52
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Dolce color d’oriental zaffiro

di Valter Marcone

Dolce color d’oriental zaffiro

affascina per sempre i miei occhi

e stanotte spossessa questo mio cuore

che l’ombre lontane

della vita ormai passata, della vita

ormai vissuta divaghino

nel discorso d’amor che tutto

muove ora, ora che ti ho riascoltato.

“Dolce color d’oriental zaffiro“

così leggevo ad alta voce sul far della sera

e tu mi ascoltavi in silenzio

là, su un terrazzo di gerani appassiti

con un po’ di sole

e un vento appena freddo

per l’imminente autunno

e io non sapevo resistere alla voglia

di guardarti e solo guardarti.

E adesso madre che tutto traballa

e quando vengo a trovarti

non faccio a tempo a parlare

a parlare

che non riesco mai a raccontarti

tutto, adesso madre

che le bollette di luce gas e acqua

si susseguono a ritmo incessante

perché mai s’arrestano i giorni,

i mesi e gli anni,

adesso che il tuo tempo dilatato

da un eterno sussurro sa accogliere

e raccogliere le mie parole, adesso

ti guardo ancora su una foto

ormai d’altri tempi e ti prego

non abbandonare quella foto anche tu

e mi vengono alle labbra i versi

del mio poeta che non so a chi leggere ad alta voce:

“[i]Forse il confine tra il reale e il sogno…” mormoro

e ascolto la punta di zaffiro

negli ultimi solchi senza note e lo scatto.

“Non in questa vita in un’altra“ esulta più che mai

sgorgando una luce insostenibile

lo sguardo di te fiera che ostenti altri pensieri

del mondo di cui porti, e forse li desideri ancora

invano le carezze e il giogo[/i]“.

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