Fantagiunta, atto I

28 maggio 2014 | 15:19
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Fantagiunta, atto I

La composizione del consiglio regionale non è ancora certa, nonostante ciò inizia a prendere forma il toto giunta, vezzo tipicamente italiano che si scatena dalla composizione del governo a quella della nazionale di calcio. Sono partite, così, le simulazioni della futura giunta regionale.

Tanti pensieri affolleranno la mente del nuovo governatore in relazione agli equilibri territoriali e, soprattutto, politici da esprimere nel nuovo esecutivo.

I sei assessori dovrebbero essere ripartiti secondo le forze politiche rappresentate in maggioranza con 3 assessori al Pd, un assessore a Regione Facile e uno ad Abruzzo Civico (gruppi che contano due consiglieri a testa). Il sesto assessorato rappresenterà la cruna dell’ago, con una ‘poltrona per quattro’, contesa tra le tre forze monogruppo rimaste escluse dalla giunta: Idv, Centro democratico, Sel, e Giovanni Lolli.

La partita più grande si gioca intorno alla figura dell’assessore donna imposta, per fortuna, dallo statuto. Se l’elezione della Sclocco fosse confermata, D’Alfonso avrebbe l’opportunità di nominare la consigliera Pd lasciandosi libera l’opzione dell’unico assessore esterno, quindi la composizione dell’esecutivo potrebbe essere la seguente:

Pd

Di Pangrazio Aq – Vice Presidente

Pepe Te

Sclocco Pe

Monaco Ch – Regione Facile

Gerosolimo Aq Sulmona – Abruzzo Civico

La carta dell’assessore esterno chiuderebbe il cerchio dell’accordo sottoscritto mesi orsono tra il governatore e la leadership aquilana, con Lolli assessore esterno alla ricostruzione. Grande ragionevolezza e spirito di partito sarebbero, in questo caso, manifestatati dal votatissimo aquilano Pierpaolo Pietrucci che dovrebbe sacrificare il suo grande risultato ed ogni pretesa in favore di Giovanni Lolli.

La presidenza del consiglio regionale potrebbe andare al giovane segretario regionale del Pd Silvio Paolucci capocannoniere chietino della squadra democrat, con 7900 voti.

Eventuali mal di pancia delle forze di maggioranza potrebbero essere compensati con la partita delle commissioni consiliari.

Tutto questo da rivedere alla luce di quanto deciderà la Corte d’appello rispetto agli eletti, perché, qualora la Sclocco dovesse risultare fuori dal Consiglio, il ruolo di assessore esterno dovrebbe essere obbligatoriamente ricoperto da una donna. A quel punto sarebbe tutto da rivedere.

IL PROSSIMO POSSIBILE CONSIGLIO REGIONALE

(Rob. Gal.)