
di Roberta Galeotti
Grandi festeggiamenti dei vertici aquilani del Pd per il risultato che queste elezioni regionali avrebbero depositato sul nostro territorio.
Abbiamo ascoltato proclami e dichiarazioni tutti tesi a dimostrare e sottolineare il risultato della grande strategia che il maggior partito della nuova maggioranza e la città avrebbero applicato.
A dire il vero una strategia si definisce intelligente per qualcuno o per qualcosa nel momento in cui abbia prodotto un risultato per una comunità. Nella fattispecie quello che balza agli occhi è la differenza in termini numerici dei consiglieri espressi dal capoluogo tra la precedente legislatura e l’attuale.
{{*ExtraImg_202924_ArtImgRight_300x192_}}Analizzando la legislatura del Presidente Chiodi, appena terminata, i consiglieri aquilani di maggioranza erano Luca Ricciuti e Giorgio de Matteis, nessun consigliere all’opposizione.
Nell’attuale consiliatura guidata dal neo eletto D’Alfonso L’Aquila sarà rappresentata da Pierpaolo Pietrucci, nessuno in minoranza.
A ben vedere appare evidente che né la città né il Pd abbiano prodotto un risultato migliore del precedente.
Non sarebbe bastato sostenere un altro dei propri candidati di riferimento, invece di idrovorizzare il consenso unicamente su Pietrucci?
Con poche centinaia di voti in più anche un altro candidato avrebbe avuto l’opportunità di svolgere una funzione importante nella prossima legislatura al fianco di Pietrucci.
E la domanda sorge spontanea : non sarà che strategia e festeggiamenti siano da giustificare con una presunta vittoria interna tutta politica del Pd? Con l’aggiustamento di equilibri interni al partito? O con sogni di posizionamento di pregio per qualche esponente di lungo corso?