
Un uomo di 49 anni è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo della compagnia di Pescara e da quelli della compagnia di Montesilvano per il tentato omicidio di Carlo Pavone, l’ingegnere informatico di 43 anni che la sera del 30 ottobre scorso è stato raggiunto alla testa da un proiettile in viale de Gasperi, a Montesilvano (Pescara), ed è rimasto ferito gravemente.
L’arresto è avvenuto in esecuzione di una ordinanza del gip del Tribunale di Pescara.
Quella sera Pavone stava gettando la spazzatura sotto casa quando è stato ferito e abbandonato lì, a terra. Lo ha trovato un passante che ha lanciato l’allarme e sollecitato l’arrivo dei soccorsi. In un primo momento si è pensato ad un malore, mentre gli accertamenti successivi eseguiti in ospedale, a Pescara, hanno fatto emergere che l’uomo era stato colpito da un proiettile. A fianco al suo corpo è stato trovato un coltello con delle tracce di sangue.
Dopo circa tre mesi di ricovero nel reparto di rianimazione, a seguito di un intervento, ha lasciato l’ospedale di Pescara ed è stato trasferito a Potenza Picena per la riabilitazione.
Del caso si sono occupati i carabinieri, che hanno passato al setaccio la vita di Pavone, sposato e padre di due bambini. Sono stati coinvolti pure gli esperti del Ros e quelli del Ris, con una lunga serie di accertamenti tecnici che hanno interessato anche l’ogiva, il coltello e un fucile sequestrato a uno dei sospettati dai militari dell’Arma. Tutti i dettagli saranno forniti in conferenza stampa, oggi alle 16, nella sede del comando provinciale carabinieri di Pescara.