Adsu, la storia infinita

29 maggio 2014 | 18:33
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Adsu, la storia infinita

Il nuovo governatore della Regione Abruzzo ancora non prende possesso delle sue stanze ma già trova sulla sua futura scrivania una serie di problemi da affrontare e gestire.

I componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario hanno inviato al neo presidente una lettera di denuncia della situazione di stallo in cui verte la struttura dopo il reintegro del direttore Luca Valente.

«Alla fine del periodo di Commissariamento dell’ADSU, a seguito del sisma aquilano del 6 aprile 2009, si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione. Fin dall’inizio il CdA ha dovuto fronteggiare un’incredibile conflittualità con il Dottor Valente, allora in posizione di “Direttore”, quando quest’ultimo intendeva sovrapporsi al Consiglio nella programmazione degli obiettivi e piani di intervento dell’Azienda, competenza riservata per legge all’organo “politico”.

Più specificatamente, mentre il C.d.A. intendeva riattivare ed ampliare i servizi istituzionali essenziali agli studenti, quali il servizio alloggiativo e il servizio di ristorazione, resi peraltro indispensabili dalla situazione post-sisma, il Dottor Valente dichiarava di voler chiudere la Struttura Residenziale ex Caserma Campomizzi ed i relativi servizi di ristorazione, faticosamente acquisita in disponibilità dalla Protezione Civile, limitando l’attività dell’Azienda alla sola erogazione delle borse di studio.

L’ostinazione del Dottor Valente a perseguire il proprio obiettivo è culminata nella omessa sottoscrizione del bilancio preventivo 2012 motivata dalla “ricattatoria”, richiesta al C.d.A., di indicare chi ricopriva il ruolo del “datore di lavoro”, ruolo cui è conferito il potere, appunto, di chiudere/aprire le strutture aziendali.

Inoltre, le frequenti assenze per malattia del direttore (con indisponibilità alla firma sugli atti) causavano la difficoltà nell’attuare le ordinarie e straordinarie attività aziendali.

Per tali “sostanziali” motivazioni – si legge ancora nella lettera indirizzata a D’Alfonso -, in data 29 marzo 2012 il CdA ha deciso di non affidare nuovamente l’incarico al Dottor Valente, anche in relazione al fatto che la sua permanenza nell’Azienda in qualità di Direttore datava ormai da oltre 13 anni, superando grandemente il limite previsto dalla legge di mantenimento dell’incarico.

Nella stessa data, il C.d.A. ha deliberato di affidare temporaneamente l’incarico di Direttore F.F. alla Dottoressa Maria Luisa Capanna, Funzionario dell’Azienda.

Prima di affidare il suddetto incarico di Direttore F.F. l’Azienda ha chiesto ed ottenuto la disponibilità ad espletare l’incarico temporaneo di Direttore dell’Azienda di vari Dirigenti Regionali che però, dopo pochi giorni, hanno tutti revocato la propria disponibilità per le intimidazioni ed il difficile clima lavorativo creato dal Valente tramite compulsive mail inviate alle Autorità ed Enti più disparati».

Le attività condotte nei due anni di sospensione di Valente «sono state molteplici e molto proficue.

Il dato più importante da riportare è caratterizzato dal numero di posti letto messi a disposizione degli studenti nella Residenza Universitaria Campomizzi, che è passato da circa 150 posti (ante sisma) agli attuali 380 posti letto, con ampia soddisfazione degli studenti, come attestato da due ampie indagini (luglio 2012; luglio 2013) di “customer satisfaction” sulla stessa popolazione residente.

La sentenza del Giudice del Lavoro, appellata dall’Azienda, ha ordinato la reintegra del Dottor Valente nella semplice qualifica di “Dirigente amministrativo”, precisando che lo stesso non ha alcun diritto all’incarico di Direttore, né lo stesso può essere ritenuto insito nella previsione in organico di un unico posto di dirigente.

Purtroppo la reintegra come Dirigente di Valente, deliberata in data 16 maggio 2014, pur essendo stata limitata a quanto disposto dal Giudice del Lavoro ed all’affidamento temporaneo soltanto di alcune competenze specifiche, nelle more dell’attuazione da parte della Regione della richiesta rotazione con altro Dirigente regionale come previsto dalla norma statale e dalle norme regionali, ha sortito l’effetto di riportare l’Azienda nell’identico caos amministrativo antecedente alla messa in disponibilità del Signor Valente, aggravato dalla presa di posizione, sollecitata dallo “stesso dirigente”, di alcuni Funzionari, che, aprioristicamente, riconoscono la legittimità della funzione apicale soltanto alla persona di Valente.

In questi giorni, si assiste ad una totale paralisi dell’attività, con mail e corrispondenza compulsiva ed intimidatoria, appropriazione di competenze non attribuite, il tutto aggravato da diffamanti esternazioni sulla stampa ed a ritorsioni nei confronti del Funzionario, dott.ssa Capanna, che ha adempiuto all’incarico conferito dal C.d.A., consentendo all’Azienda di assicurare i necessari servizi agli studenti.

Peraltro Valente sta tentando di rimettere in discussione tutta l’attività aziendale degli ultimi due anni sulla base di una presunta nullità della stessa, non ultimo ha pubblicato sull’albo dell’Azienda una disposizione dirigenziale” di conversione” dei precedenti provvedimenti assunti dal Direttore F.F. relativi alla concessione di borse di studio negli anni accademici : 2011-2012, 2012-2013 e 2013-2014.

Il SOLO OBIETTIVO dei firmatari di questo comunicato è quello di continuare ad assicurare il diritto allo studio e la possibilità di residenzialità agli studenti che hanno scelto la nostra Università per sostenere, nel contempo, anche il nostro territorio peraltro gravemente colpito dal sisma del 2009.

CHIEDIAMO, pertanto, alla Regione Abruzzo di risolvere la situazione ormai insostenibile di incompatibilità ambientale del Dottor Luca Valente a prestare servizio presso l’ADSU attivando senza indugio le procedure per una mobilità/rotazione/distacco dello stesso presso gli Uffici Regionali o in altri Enti strumentali, ponendo così fine ad una situazione che penalizza gli studenti e nuoce all’immagine dell’Azienda e della Regione Abruzzo.

I firmatari della lettera:

Ing. Cesidio Chiarilli

Prof. Abramo Frigioni

Prof.ssa Dr. Rita Roncone

Prof.ssa Ing. Maria Teresa Todisco