
di Gioia Chiostri
Intercontinentale: questo è l’asset che guarda al futuro della progettualità. Gli alunni geometri di oggi, di qualsiasi fetta di mondo siano originari, hanno una marcia in più rispetto ai loro avi del passato. Tutto si fonda sull’utilizzo di una piattaforma virtuale, che collega simultaneamente menti asiatiche ed europee e che permette di studiare all’unisono uno specchio del passato del nostro territorio. E’ quello che è avvenuto per la città di Avezzano e per i suoi strabilianti siti rimaneggiati dai vari stress tellurici.
L’altro mondo della Finlandia, capofila del progetto promosso dalla Asia-Europe foundation e coordinato dalla High school “SammonKeskuslikio” di Tampere, appunto in Finlandia, “[i]Adventure into Architecture and Art[/i]”, ha incrociato virtualmente lo sguardo un po’ timoroso – forse all’inizio – ma grintoso nell’anima di una scolaresca tutto pepe dell’Istituto d’Istruzione superiore “Galileo Galilei” indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio di Avezzano, la 2 A.
{{*ExtraImg_203350_ArtImgRight_300x191_}}Nessun salto nel buio, semmai si parla di un salto nel futuro. Tutto è cominciato da una corrispondenza via email, fra colleghi. Ed è nato un progetto, realizzato a testa bassa e con la consapevolezza già da professionista, che oggi ha ricevuto l’applauso del pubblico da casa. Ragazzi per età ma non per volontà e tenacia, hanno dato volto, forma, voce e consistenza alla realizzazione della prima geomappa in tre dimensioni dei siti archeologici e culturali della Marsica – Fucino, Alba Fucens e le Paludi di Celano – da inserire nel progetto di visualizzazione 3 D di respiro internazionale.
Futuri amministratori del bene che mai verrà espropriato, proprio perché patrimonio culturale e artistico, hanno fatto parte della partnership che li ha portati a conoscere lo sviluppo della storia dell’arte dalla zona asiatica fino in Scandinavia. Gli studenti delle scuole partecipanti hanno raccolto materiali, scambiato informazioni, descritto la storia delle opere costruttive locali, di elementi di design e di arte. Gli argomenti scelti sono, in un modo o nell’altro, passati per la cruna del terremoto.
{{*ExtraImg_203351_ArtImgRight_300x300_}}La mappa è una Map Box, simile a Google Map, ma gestita dagli americani. «A livello mondiale abbiamo segnalato sul nostro territorio i siti che noi abbiamo studiato a lungo, corredati di foto, video e storia – argomenta la docente a capo del progetto, la professoressa Cherubini, insegnate di progettazione – I miei ragazzi qui ad Avezzano si sono mossi sotto l’occhio vigile dell’architetto Montuori, che si è reso disponibile anche per una conferenza nell’istituto stesso. Agli alunni ha spiegato come la città marsicana sia stata ricostruita dopo il tragico terremoto del 1915. Per approfondire l’argomento ci siamo avvalsi anche di antiche planimetrie, originali dell’epoca, che abbiamo avuto l’onore di studiare a fondo per la realizzazione dei siti in 3 D».
Le quattro mura dell’aula da disegno, in poche parole, si sono aperte, come la coda di un pavone, permettendo ai ragazzi di andare ad osservare da vicino le opere di edilizia dello ieri più remoto. Con lo scrupolo del geometra e l’abilità di un programmatore, gli alunni hanno fatto del campo reale un progetto virtuale, lavorando a stretto contatto con il sottosuolo della città di Avezzano.
Il blog del progetto è: [url”http://artandarchitecture.blogit.tampere.fi/”]http://artandarchitecture.blogit.tampere.fi/[/url], dove è possibile seguire passo passo tutte le elaborazioni portate avanti dagli alunni nelle varie parti del mondo. Mentre il sito internet inerente il progetto portato avanti dai 17 ragazzi della 2 A è: [url”http://iisgalilei.altervista.org/?doing_wp_cron=1401460628.7936658859252929687500″]http://iisgalilei.altervista.org/?doing_wp_cron=1401460628.7936658859252929687500[/url]
{{*ExtraImg_203352_ArtImgRight_300x300_}}Una sinergia di intenti, passioni, professionalità e dedizioni che ha sicuramente oltrepassato i vecchi metodi del fare didattica.
Perché tutte queste pupille puntate sul territorio di Avezzano? «Il nostro territorio è stato praticamente plasmato dal sisma del ’15. Noi abbiamo trattato Alba Fucens perché fu in parte distrutta da un terremoto nel 500 d.C. e in seguito abbandonata poiché, in concomitanza delle invasioni barbariche, i cittadini non ebbero proprio più la forza di ricostruire la città; decisero invece di ritirarsi sulla collina, ora zona medievale. Abbiamo poi trattato San Pietro in Albe perché è stata danneggiata dal terremoto. Mentre la motivazione che è dietro la scelta di occuparci anche del museo Paludi di Celano è dovuta alle opere artistiche aquilane lì trasportate, a seguito della catastrofe del 2009. Il Fucino invece è la nostra caratterizzazione più manifesta. Eppure pochi sanno che presenta una peculiarità assolutamente unica al mondo: la conca fucense si è formata proprio grazie ai terremoti. Le montagne si sono letteralmente aperte sotto le spinte telluriche, creando questa conca. Il lago quindi è un unicum mondiale. Tutti questi siti hanno solleticato la curiosità dei paesi d’oltralpe e d’oltreoceano».
{{*ExtraImg_203353_ArtImgRight_300x300_}}Un orgogliosissimo preside dell’Istituto, il professor Corrado dell’Olio, ha esternato la sua più sentita stima verso i ragazzi, ribadendo come loro siano «destinati ad essere persone che si occuperanno nel futuro della costruzione del territorio della Marsica, che ha sicuramente bisogno di intelligenze fresche, rinnovate e di persone che siamo in grado di migliorare la qualità della vita attraverso l’azione sull’attore territoriale. Un elemento importantissimo di questo progetto è il lavoro di rete che si è svolto a livello mondiale, con una molteplicità di partners che hanno lavorato sulle stesse tematiche. In Giappone, Finlandia, Olanda, Singapore vi sono stati ragazzi che parallelamente hanno studiato gli stessi aspetti della nostra terra tanto brulla quanto bella. Tutti i lavori, poi, sono confluiti in una geomappa, ossia una piattaforma informatica, accessibile da tutto il mondo, nella quale si sono inseriti in modo sinergico i contributi di tutti i ragazzi del mondo che hanno lavorato su questo progetto. I nostri alunni hanno collaborato con dei ragazzi distanti da loro anni luce a livello di vivibilità cittadina e cultura, imparando anche molto. E questo, a mio avviso, è meraviglioso».
L’ITG di Avezzano ha abbassato il ponte levatoio del localismo permettendo al futuro di entrare da re nel reame proprio. L’uomo geometra ha toccato una nuova dimensione grazie all’energia tipica del cuore più puro della Marsica, i ragazzi.
{{*ExtraImg_203354_ArtImgCenter_500x319_}}
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