
di Valter Marcone
E quando le ore
contate una ad una
per giorni, settimane
mesi ed anni
non avranno più i secoli
attorno, allora, allora
mangiare, scaldarsi
curarsi sarà la cosa
che rimane nel silenzio
delle stanze e tra le pagine
dei libri dai muti desideri
senza fine.
Allora, allora il trepidare
di ogni istante di vita
conterà per se stesso
e solo arriverà al famoso
appuntamento.
E sincero sia il cuore
anche allora.
E’ per quest’ultimo cammino
che affronta chiaro e scuro
luce ed ombra, silenzio e canto
senza logorarsi
noi continuiamo a chiamare
quello che resta
vita. Che dunque pure vita è
come sulle tele d’un quadro
ma diversa da quella delle formiche
che s’incamminano in fila
sul retro della tela
senza essere viste.
Noi non vediamo eppure
eppure tocca alla vita
l’ultima ventata per sradicarmi
sarchiando poi quella terra
per una nuova pianta
fatta sempre come me,
fatta sempre dell’esistente
provvisorio.
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