
Potrebbe essere fissata tra lunedì e martedì, quindi a 15 giorni dalle elezioni regionali del 25 maggio scorso, la proclamazione del presidente della Regione e dei consiglieri regionali che comporranno la nuova assemblea regionale. Quest’ultima sarà animata da 31 rappresentanti, compresi il presidente e il candidato presidente arrivato secondo, in questo caso rispettivamente Luciano D’Alfonso e l’uscente Gianni Chiodi.
Tutto ciò nonostante all’ufficio regionale centrale, la commissione elettorale insediata nella corte d’appello dell’aquila che deve emettere i verdetti, non sia ancora cominciato il lavoro di esame della documentazione e nonostante sia annunciata una serie di ricorsi da parte di candidati consiglieri non eletti per una manciata di voti, che chiederanno il riconteggio.
Comunque, la corte d’appello non è entrata ancora in azione perché le commissioni circoscrizionali centrali in seno ai tribunali di Pescara e Chieti non hanno terminato il lavoro di verifica dei risultati degli spogli fatti nei vari seggi e quindi non hanno inviato i faldoni. Come invece hanno fatto le commissioni circoscrizionali dell’Aquila e Teramo.
Secondo quanto si è appreso, il mancato completamento del lavoro è da ricercare nel fatto che a Pescara ci sono state anche le comunali e il referendum sulla città metropolitana e a Chieti i molti comuni al voto.
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