
«I prossimi cinque anni saranno determinanti per la nostra regione. Le
capacità, la lungimiranza e l’ampissimo consenso di cui gode Luciano D’Alfonso
consentono, finalmente, di sperare che l’Abruzzo possa uscire dal letargo in
cui era caduto e ripartire, in termini di crescita e di sviluppo.
Tra le priorità che, personalmente, caldeggerò al Presidente e per cui mi
batterò fino in fondo, c’è quella legata ai collegamenti infrastrutturali. Mi
riferisco, in particolare, alla tratta L’Aquila -Pescara, che collega le due
principali realtà della regione, alla tratta L’Aquila -Amatrice che, attraverso
l’Alta Valle dell’Aterno, unisce Abruzzo e Lazio, e alla tratta L’Aquila –
Roma». Questo il commento del neo consigliere regionale aquilano Pierpaolo Pietrucci.
«Si tratta di percorsi – scrive nella nota – che vanno potenziati, fino a raggiungere una mobilità
realmente efficace e al passo coi tempi.
Quaranta minuti tra L’Aquila e Pescara e 50 per raggiungere la capitale.
Questo l’obiettivo da perseguire, creando un vero sistema regione, in grado di
incentivare lavoro ed economia, di favorire la nascita di nuove realtà
produttive e la crescita di quelle esistenti, di supportare il comparto
turistico».
«Gli obiettivi da mettere in agenda sono, pertanto, legati all’adeguamento e al
potenziamento della statale 17, migliorando la viabilità e la sicurezza e
accorciando i tempi di percorrenza che, nel 2014, sono inaccettabili tra due
realtà, come L’Aquila e Pescara, che ospitano sedi nevralgiche per il comparto
istituzionale, economico e di servizi».
«Occorre inoltre – conclude Pietrucci – lavorare sui collegamenti tra L’Aquila e Roma, in modo da
creare un sistema integrato di viabilità e trasporti che consenta di superare i
rallentamenti della tangenziale e porti i tempi di percorrenza a 50 minuti.
Importantissimo, infine, il ruolo della superstrada L’Aquila – Amatrice. Bene,
infatti, l’avvio dei lavori per l’ulteriore lotto di interventi, che più volte
ho sollecitato da consigliere provinciale, ma occorre velocizzare i tempi delle
procedure e arrivare al completamento dell’arteria, dal momento che le
popolazioni locali aspettano da 20 anni che quest’opera pubblica veda la luce.
Ne va della sopravvivenza stessa delle aree interne, della loro possibilità
di continuare a esistere e di crescere, oppure di andare incontro a
spopolamento e perdite economiche e occupazionali.
Obiettivi a cui oggi, con D’Alfonso come presidente, possiamo finalmente
guardare con fiducia e concretezza».