Alba Adriatica, stagione estiva distrutta

7 giugno 2014 | 13:17
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Alba Adriatica, stagione estiva distrutta

La meta estiva preferita dagli aquilani sarà ‘fuori uso’ per tutta l’estate.

Trecento metri di mare, inquinato oltre i limiti dal torrente Vibrata, compromettono la stagione balneare di almeno cinque concessioni di Alba Adriatica, colpendo duramente l’immagine turistica di una città ancora frastornata dalla perdita della Bandiera blu.

Il risultato delle attese analisi dell’Arta sull’acqua di mare della costa nord di Alba, quella già colpita da un divieto di balneazione preventivo e temporaneo di trecento metri che ora resterà valido per tutta la stagione. Per sedici giorni, i batteri fecali Escherichia coli non hanno praticamente mai abbandonato il punto di prelievo dell’acqua posto 200 metri a sud della foce del torrente.

Il tutto, mentre i turisti in città sono evidentemente ancora troppo pochi perché si possa dare la colpa al sovraccarico del depuratore consortile del Ruzzo in cui confluiscono le reti fognarie di Alba e Villa Rosa di Martinsicuro e che ha una capienza massima di circa 100mila utenze collegate.

La stagione estiva alle porte sembra, già, compromessa in modo irreparabile, soprattutto per le famiglie con i bambini molto piccoli che prediligono le vacanze nel mese di giugno
.

Sarebbero moltissime le disdette giunte agli albergatori e, soprattutto, le richieste di rimborso delle caparre.

Alla sola associazione di consumatori Adusbef, sono arrivate decine di richieste su come fare per ritirare le prenotazioni fatte essenzialmente nelle case e hotel di Alba Adriatica la località che purtroppo è nel ciclone, pur con la consapevolezza che per gli operatori si tratta di una perdita gravissima.

La richiesta delle famiglie consiste nella restituzione delle caparre anche per quanto riguarda le prenotazioni negli stabilimenti. Senza, ovviamente, pagare le penali previste dai contratti. L’Adusbef ha inviato al comune rivierasco una domanda su cosa si intende fare ma è pacifico che la risposta non può essere immediata. Infatti soltanto nella giornata di ieri c’è stata una riunione istituzionale ad Alba Adriatica per cercare una pur difficile via di uscita.

Ma sono in arrivo anche altre contestazioni da parte di chi ha prenotato hotel e stabilimenti posti a pochi metri dalla fine del divieto di balneazione. C’è gente che non si sente sicura trovandosi, come detto, a pochi metri dal confine che separa le spiagge inquinate da quelle dove è possibile fare il bagno. Un altro problema, come fa notare uno dei legali dell’associazione consumatori, è che si devono prendere decisioni in tempi brevissimi pur avendo la massima comprensione per gli imprenditori di Alba che pagano colpe non loro.

Infatti sono molte le famiglie aquilane che hanno bambini molto piccoli e pertanto sono solite portarli al mare all’inizio di giugno, per un paio di settimane, quando il caldo non è eccessivo. Pertanto la situazione deve essere dipanata velocemente.