
«Dopo la brutta figura rimediata a seguito dell’intervento sulle nomine regionali e delle Asl in particolare, Cialente tenta la cosiddetta [i]ripresa deju lattaru[/i] con una ennesima dichiarazione che non fa altro che peggiorare le già confuse dichiarazioni di qualche giorno fa». Ad affermarlo è il Vice Presidente uscente del Consiglio regionale, Giorgio de Matteis. «Oltre a non conoscere le leggi nazionali e regionali, ma questo per lui poco conta – continua – l’ineffabile Cialente si dimostra quanto meno smemorato nel momento in cui dimentica di essere il Presidente della Conferenza dei Sindaci, organismo che ha potere decisionale di grande importanza sugli atti e le decisioni assunte dalla ASL.
Dal suo insediamento non ha mai, e sottolineo mai, contestato o rilevato fatti o decisioni sulle quali invitare la ASL a modificare quanto assunto. Ora, nel tentativo di rimediare alla brutta figura, apre il fronte su tutte le nomine regionali, sulle quali le sue parole conteranno come il due di coppe a briscola, visto che D’Alfonso non avrà certo bisogno delle sue indicazioni – prosegue De Matteis – Peraltro, come dimostrato da qualche anno a questa parte, assolutamente sbagliate e per le quali se ne potrebbe fare un lungo elenco. Se davvero Cialente ci capisse qualcosa, saprebbe che aprire un fronte del genere significa aumentare gli appetiti su tutta la provincia e su tutta la regione, magari a discapito della nostra Città, come ci dicono le dichiarazioni di oggi di Mascitelli.
Sarebbe più opportuno, invece che, in quanto (ahimè!) sindaco dell’Aquila, si occupasse piuttosto che delle nomine della situazione che si sta verificando tra l’Ufficio speciale per la ricostruzione e il suo assessore Di Stefano. Solo oggi, l’amministrazione comunale si accorge di essere commissariata, poiché l’Ufficio guidato da Aielli contesta le modalità di ricostruzione e acquisizione dei fondi di questa fallimentare giunta e Di Stefano, piccato come il suo sindaco, parla dell’Ufficio speciale per la ricostruzione come braccio operativo del comune.
Errore clamoroso, poiché questo Ufficio, come è noto e certificato dagli atti risponde al governo del quale è diretta emanazione. Naturalmente, anche questo è un esempio di come si riesca a perdere tempo invece di lavorare per il bene della Città. Un’ultima annotazione: ma Cialente perché non ha contestato, come avrebbe dovuto e potuto fare, presunte carenze di personale, riorganizzazioni logistiche non condivise, atto aziendale, quando tutto ciò è stato verificato e approvato dall’organismo che lui presiede?
Piuttosto che cialtronate su fatti che non gli competono – conclude De Matteis – Cialente spieghi alla Città se dormiva o aveva la testa rivolta da un’altra parte quando approvava, senza alcun rilievo, tutto quello che oggi contesta. Forse allora aveva altro che lo portava a tacere».