
«Sono solo 200 metri su 2 chilometri di costa quelli chiusi alla balneazione» ha dichiarato il sindaco di Alba Adriatica, Tonia Piccioni, cercando di difendere la sua città.
Dopo l’ordinanza che vieta la balneazione nel tratto di mare a ridosso del fiume Vibrata, a causa dei batteri di Escherichia Coli presenti nelle acque, il sindaco di Alba Adriatica, Tonia Piccioni, difende la sua città «da attacchi strumentali» e annuncia una richiesta di risarcimento danni. E invita i turisti a non revocare le prenotazioni, «visto che le acque oltre quel tratto sono qualificate come ‘eccellenti’».
Secondo la Piccioni è in corso «una strumentalizzazione dell’episodio da parte di qualcuno che vuole mettere in cattiva luce la città di Alba e le strutture che offre, che sono le migliori in Abruzzo e forse danno fastidio per questo, quando le stesse problematiche di inquinamento si hanno o si sono avute anche per Tortoreto, Giulianova e Martinsicuro».
«Stiamo lavorando con i legali di tutte le associazioni di categoria e, una volta stabilite le reponsabilità, chiederemo un risarcimento danni a tutela degli operatori – annuncia quindi il sindaco – Nel frattempo stiamo trattando gli enzimi alla foce del fiume Vibrata e, inoltre, abbiamo fatto una diffida alla Ruzzo reti per far controllare i depuratori e darci maggiori garanzie».
Intanto, all’inizio della prossima settimana, l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta), effettuerà nuove analisi dell’acqua per verificare se i valori dei batteri fecali siano o meno rientrati entro i termini di legge.
Nel frattempo, però, aumentano le disdette per le prenotazioni di ombrelloni e alberghi e con esse anche il malcontento e la preoccupazione dei balneatori teramani, preoccupati per un pessimo inizio di stagione, preludio, nella milgiore delle ipotesi di un’estate difficile.
«L’ordinanza nasce dopo una la delibera 223/2014 della Regione Abruzzo scaturita dai dati nazionali di classificazione delle acque di balneazione su direttiva europea – spiega il sindaco – La classificazione, da ‘sufficiente’ è diventata ‘scarsa’ in quel tratto, un risultato frutto della fluttuazione dei dati dal 2010 al 2013 e dei casi di inquinamento che si sono verificati in questo arco temporale».
L’altro ieri la Piccioni e il sindaco di Martinsicuro (Teramo) Paolo Camaioni hanno avuto un primo tavolo interlocutorio con gli operatori turistici teramani, alcuni rappresentanti di Regione, Provincia, della Ruzzo reti Spa e dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, rappresentati dal sindaco di Corropoli (Teramo) Umberto D’Annuntiis.
Un tavolo che diventerà permanente, almeno fino a quando «non si risolverà la situazione che sta molto a cuore a tutti noi, ma saranno necessari gli esiti del prelievo prima dell’eventuale revoca – prosegue il primo cittadino – Sono in contatto continuo con i balneatori».
Le prime misure da adottare secondo il sindaco dovranno essere la chiusura di tutti gli scarichi abusivi e il via ai lavori sull’alveo e sulla foce del torrente Vibrata.