
«L’Abruzzo, segnato da anni di crisi profonda e penalizzato da dati sull’economia che ne hanno fatto la Cenerentola nazionale, può sperare sulle possibilità di ripresa, anche grazie agli strumenti offerti delle nuove misure varate dal Governo Renzi in materia di mercato del lavoro e fisco». Così si esprime in una nota il direttore di CNA Avezzano, Pasquale Cavasinni.
«Ma di tempo ce n’è davvero poco perché, come ha spiegato il presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino, dando voce a una sensazione diffusa di malessere nel mondo dell’artigianato, ‘le imprese, soprattutto quelle più piccole, sono arrivate allo stremo. E a loro, sin qui, è arrivata davvero un’eco lontana dei provvedimenti governativi’».
E’ quanto emerso nel dibattito, dedicato al “Jobs Act” ed alle misure di carattere fiscale varate dal Governo Renzi, tenuto ieri pomeriggio nel padiglione delle esposizioni del porto turistico Marina di Pescara. Organizzato dalla Cna abruzzese in collaborazione con il Gruppo 24 Ore (Formazione Eventi), il confronto – moderato da Mario Giudici, consulente del lavoro e collaboratore del quotidiano economico Il Sole 24 Ore, ha visto la presenza, oltre che di Vaccarino, anche del sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini e del consigliere regionale Camillo D’Alessandro, intervenuto in sostituzione del neo Governatore Luciano D’Alfonso.
«Se fino a qualche anno fa la percezione della crisi poteva apparire rallentata – ha detto ancora il presidente nazionale della Cna, al suo primo impegno ufficiale in Abruzzo – oggi è esplosa in tutta la sua drammaticità. Ed è quindi necessario che le riforme arrivino in modo più diretto e rapido ad artigiani e Pmi, che hanno dato fondo a riserve e speranze».
Legnini, da parte sua, ha ricordato come le piccole imprese «da sempre siano il termometro dello stato di salute di questo territorio», ed ha riepilogato alcune delle misure varate dall’esecutivo in materia di sostegno all’impresa, tanto attraverso sgravi contributivi che il rifinanziamento di importanti misure di sostegno all’azione dei confidi. Prima del dibattito, Mario Giudici aveva illustrato a una folta platea, composta da imprenditori e consulenti del lavoro, le maggiori novità contenute nel “Jobs Act” e nelle misure di carattere fiscale volute dal governo.
Giudici, tuttavia, ha avvertito che «non siamo ancora in presenza di una vera riforma del mercato del lavoro, perché gli obiettivi da raggiungere sono vari e tutti diversi: semplificare, innanzi tutto, perché il nostro è un Paese intasato di norme, spesso tra loro contraddittorie; poi sburocratizzare, perché il peso delle scartoffie ha ancora nella gestione dei rapporti di lavoro un peso preponderante che limita l’azione delle imprese; infine, rendere più flessibile il mercato e il rapporto stesso di lavoro.
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