Memorial ‘Scatena’: la vittoria del più bel gioco, il calcio

13 giugno 2014 | 18:59
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Memorial ‘Scatena’: la vittoria del più bel gioco, il calcio

di Gioia Chiostri

Il calcio di ieri, quello incorruttibile e formativo, riproposto in un mini torneo disputato fra quattro squadre ‘bambine’: gli Orsetti Marsicani (Avezzano), Tagliacozzo, Capistrello e Civitella Roveto, per uno scopo sublime: ricordare chi allo sport diede tutta la sua anima, oltre che il classico colpo di tacco.

{{*ExtraImg_205635_ArtImgRight_300x191_}}L’11 e il 12 giugno, nella cornice del paese marsicano di Capistrello, fra le tribune del campo sportivo, la parola d’ordine è stata solo una: vincere per tenere viva la fiamma della memoria. Nessuna competizione vittima di una guerra tra fazioni, ma solo la voglia di calciare un pallone e fare goal fra il clamore stupito e i sorrisi generali.

Nessun posto vuoto sugli spalti, com’era facile prevedere: tutti i genitori, i parenti e gli amici di famiglia sono accorsi per vedere dal vivo la partita ‘del cuore’.

Spetta alla categoria dei pulcini, ossia la più piccola in campo calcistico, di disputare la gara sportiva. Quattro trofei per quattro squadre: quindi, come si ben comprende, tutte in un modo o nell’altro vincenti. «Il ricordo del, per me, carissimo Arterio Scatena, di questa colonna del calcio italiano giovanile, doveva passare per i volti e le gesta dei ragazzi. Nessuna battaglia campale. Il Memorial è stato ideato da me per onorare la sua memoria la bellezza di tredici anni fa, ed ancora oggi riempie il cuore della Marsica. La bandiera e il tifo sono monodirezionali, puntano cioè verso il calcio pulito, innocente, originale, quello dei bambini, insomma».

{{*ExtraImg_205636_ArtImgRight_300x224_}}Il primo giorno si sono disputate le due semifinali, mentre il secondo giorno la finale per il primo e secondo posto e la finale per il terzo e quarto posto. Un memorial votato quindi alla riproposta del talento giovane e sincero, senza scontri di piazza o insulti da stadio. Niente di più desiderato se si pensa ai recenti ‘colpi di testa’ del calcio italiano. Con l’avvento dei Mondiali in Brasile, il tifo esce dai ranghi quotidiani e diventa internazionale. Eppure, fra le strade di un piccolo pugno di case di mondo, quale Capistrello, ancora è vivido l’amore per un calcio di minore ambizione, che punta ad educare piuttosto che a infervorare gli animi.

Ne chiediamo il motivo all’organizzatore dell’evento, nonché erede del mitico Arterio Scatena, Icli Scatena: «E’ un memorial che organizziamo ogni anno in questo periodo. E’ un appuntamento classico per il mio paese e per la Marsica tutta. Il calcio per me, in realtà, è un po’ come il pane quotidiano: ho allenato due squadre, e mi sono sempre occupato del settore giovanile. Per ricordare Arterio ho voluto realizzare qualcosa che avesse un pizzico di sport e un pizzico di idealità. E cosa c’è di meglio di un torneo fra le energie più fresche e al contempo più pure? Il calcio dei giovani atleti è il meno corrotto, per questo l’ho scelto. All’epoca fui uno dei primi allenatori professionisti; ho allenato Luco dei Marsi, Trasacco, l’Avezzano, Sulmona senza contare che allenai il Castel di Sangro l’anno prima che andò in serie B. Caso volle che ottenni un posto alle Agenzie delle Entrate; mi si parò quindi dinanzi agli occhi una scelta: o continuare sulla via del mio sogno o scegliere un posto di lavoro sicuro. Scelsi questa seconda opzione. Chissà se scelsi bene».

{{*ExtraImg_205637_ArtImgRight_300x224_}}Calcio d’inizio dato da Gianni Rivera, campione d’Italia, giocatore in più di 500 gare, pallone d’oro nel 1969 ed esordiente in serie A a sedici anni non ancora compiuti. Un grande nome per un memorial fra intimi. «Conobbi Rivera due anni fa – spiega l’organizzatore – a Civitella Roveto. Venne in qualità di ospite ad un convegno sui giovani e rimasi contrariato dall’accoglienza che ricevette in quell’occasione. E’ un grande uomo prima di essere grande atleta; a mio avviso avrebbe meritato un’accoglienza più calorosa. Decisi fra me e me che lo avrei invitato io stesso e gli avrei dedicato tutte le attenzioni che merita. Così è stato. Altro grande ospite il generale Rai, che ci ha fatto questo onore di venire per assistere al torneo».

La premiazione è avvenuta il giorno 12, con grandi riconoscimenti per i mini atleti. Coppe, trofei, medaglie per tutti: proprio per non tralasciare nessun vispo giocatore. Inoltre premiati anche il miglior portiere, il miglior giocatore e il capo cannoniere.

{{*ExtraImg_205638_ArtImgRight_300x224_}}«Per le squadre, – conclude Icli Scatena – solitamente, si prescelgono quelle marsicane per dar modo alle famiglie – e soprattutto ai nonni – di seguire i progressi calcistici dei propri nipotini». Mandiamo con l’occasione un saluto a due giovani atleti e lettori de IlCapoluogo.it, che hanno salutato la redazione dal campo sportivo: Walter Braghini (attaccante degli Orsetti Marsicani) e Michael Loto (il portiere).

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