
di Roberta Galeotti
Come diceva Nanni Moretti nel film Ecce Bombo ‘[i]Mi si nota di più se vengo e mi metto in disparte o se non vengo per niente?[/i]’ Tanti consiglieri di maggioranza hanno scelto di non partecipare, questa mattina, alla cerimonia del passaggio di consegne alla Regione Abruzzo.
Solo la prima fila di poltroncine della gremita sala dell’auditorium di palazzo Silone è stata occupata dai nuovi eletti.
Grandi assenti come l’aquilano Giovanni Lolli, vice presidente in pectore della giunta, oggetto di attacchi e polemiche da parte del Pd teramano nei giorni scorsi, che avrà voluto evitare di rovinare il clima di festa.
Altra assenza di peso quella di Donato Di Matteo, goleador di preferenze pescaresi, che, esattamente come l’altro grande assente Camillo D’Alessandro, capo gruppo uscente del Pd in Consiglio, avrebbe ambito ad un posto in giunta.
Si è notata la mancanza anche del sindaco padrone di casa, comunque prestatosi all’indomani dell’elezione a fare da cicerone tra gli uffici regionali al nuovo presidente.
Assente giustificato il presidente del consiglio in pectore, Giuseppe Di Pangrazio, impegnato a rappresentare la Regione alla relazione annuale della Banca d’Italia a Pescara.
Dopo la cerimonia il presidente D’Alfonso ha preso possesso delle sue stanze con un gruppetto di fedelissimi e, come sempre succede, numerosi dirigenti regionali si sono ritrovati in fila fuori dalla porta in attesa di conoscere il nuovo assetto degli uffici.