Al Bano a Capistrello, ed è magia

14 giugno 2014 | 10:10
Share0
Al Bano a Capistrello, ed è magia

di Gioia Chiostri

Filo diretto fra la generazione di ieri e quella, più in disequilibrio, di oggi. La voce potente e mai monotona di Albano Carrisi unisce tutti, in un nodo inestricabile e ben coeso. Ieri sera, nel paese marsicano di Capistrello, si è verificata la magia: gente in ogni luogo e in ogni dove. Piazze stracolme, strada principale, la statale, ‘occupata’ da almeno duemila persone, ragazzi su improbabili spalti – i tetti dei furgoncini – tesi ad ascoltare. Albano Carrisi, che non dimostra alcun segno tangibile dell’età, vista la sua [i]performance[/i] e la sua voce cristallina, si è presentato alla folla marsicana con un bell’abito bianco e un cappello a tesa larga. Voce pulita, da usignolo, il cantautore, nativo di Cellino San Marco, anche ieri sera ha dimostrato che la buona musica, fortunatamente, non passa di moda mai.

{{*ExtraImg_205678_ArtImgRight_356x536_}}Impressioni a caldo. [i]IlCapoluogo.it[/i] ha intervistato, dopo la magnifica esibizione del cantautore italiano, la ‘prima voce’ del coro di Capistrello – Caput Castrorum. Gabriele Scatena, 24 anni, studente di Giurisprudenza a Teramo, così commenta lo spettacolo: «Io sono stato molto contento della scelta canora di quest’anno e dato che sono, in primis, amante del bel canto, non potevo che apprezzare una voce stupenda come quella di Albano. A dispetto degli altri cantanti nati recentemente, secondo me, lui ha un repertorio molto vasto e di qualità. Ha saputo intrattenerci nel migliore dei modi. Fra i giovani di Capistrello, purtroppo, almeno all’inizio, la scelta non ha entusiasmato molto gli animi, ma sono sicuro che dopo averlo visto in azione, chiunque dovrà ricredersi sulla sua ‘passata bellezza’. Io sono un tenore, come lui, quindi ho anche, fra le righe, imparato molto a livello di [i]show[/i]».

Entrata mozzafiato quella del cantante, che ha dato anima ad una delle sue più belle canzoni, [i]Il Sole[/i], sullo sfondo di una vera e propria alba nascente, riprodotta su di un maxi schermo posizionato alle sue spalle. Capistrello inondando di luce, seppur artificiale, ha brillato per un momento.

{{*ExtraImg_205679_ArtImgCenter_500x373_}}Cantante si nasce, in fondo. Questa l’esperienza del ragazzo di Capistrello, fan di Albano. «Sono due anni che cantiamo, con il coro, in occasione della festa del Santo Patrono di Capistrello, Sant’Antonio di Padova. Faccio parte dei tenori da qualche anno e devo ammettere che siamo un bel gruppo di cantanti consolidato». Il coro di Capistrello è composto da 25 membri – più donne che uomini – e si è esibito il 13 giugno nella Chiesa di Sant’Antonio alle ore 10 del mattino, durante la celebrazione religiosa.

{{*ExtraImg_205680_ArtImgCenter_500x373_}}«Abbiamo cantato – continua Gabriele – ‘Alto e glorioso Dio Frisina’, che è stata eseguita anche nella cattedrale di Avezzano un mese fa, in occasione del Concerto di Pasqua; a seguire l’Ave Maria di Mozart, senza dimenticare qualche pezzo di Schubert. Io ho cantato ‘Alto e glorioso Dio’».

Solo 9 maschi nel coro, 10 compreso il maestro, ma ben attrezzati dal punto di vista vocale. Ieri sera è andata in onda la tradizione migliore italiana. Tutta la Marsica in estasi per un mito di ieri e di oggi. L’artista perfetto è colui che sa esibirsi sui grandi palchi così come nelle piazze di paese. Nessuna differenza di classe, ma unione di spiriti quando si comunica con il dono della sensibilità.

[url”Torna alla Home Targato Az”]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=154&categoryId=221[/url]