
Sono in totale 17 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti nella ricostruzione post terremoto per ottenere appalti per il recupero di beni culturali ed ecclesiastici.
Si tratta di funzionari della direzione regionale dei beni culturali, professionisti, tecnici e imprenditori. In carcere sono finiti Nunzio Massimo Vinci, 52 anni, nato a Lentini, residente a Carlentini (Siracusa) e domiciliato a L’Aquila, e Alessandra Mancinelli, 56 anni, nata a Avezzano e qui residente.
Ai domiciliari Patrizio Cricchi, 37 anni, nato a Roma e residente a Rieti, e Luciano Marchetti, 71 anni, nato a Camerino (Macerata) e residente a Roma, e Graziano Rosone, 49 anni, nato all’Aquila e qui residente.
Gli altri indagati sono Carlo Cricchi, 71 anni, nato e residente a Antrodoco (Rieti); Giuseppe Di Girolamo, 60 anni, nato a Rapino (Chieti) e residente a Chieti; Antonio Ciucci, 45 anni, nato e residente a Roma; Cristiano Incontro, 35 anni, nato a Lentini, residente a Carlentini (Siracusa) e domiciliato all’Aquila; Vincenzo Altorio, 59 anni, nato in Canada e residente a Avezzano; Francesco Girasante, 65 anni, nato e residente a Pescara; Carmine Falasca, 67 anni, nato a Chieti e residente a Pescara; Mario Proietti, 42 anni, nato e residente a Viterbo; Carlo Lufrano, 47 anni, nato e residente a Chieti; Marco Calderoni, 40 anni, nato e residente a Roma; Fausto Anzellotti, 64 anni, nato e residente a Roma; Ilona Busova, 45 anni, nata a Uhrske Hradiste (Repubblica Ceca) e residente a Chieti.
I reati che sono stati contestati a vario titolo sono corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, distruzione e occultamento di atti veri, uso di atto falso, turbativa d’asta, millantato credito, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Nel corso dell’operazione sono state effettuate 25 perquisizioni sia a persone fisiche che giuridiche, oltre che a L’Aquila e Avezzano (L’Aquila) anche a Roma, Bologna, Pescara, Rieti e Chieti. Tra i soggetti destinatari di perquisizione architetti, ingegneri, imprenditori, faccendieri, ma anche avvocati del foro romano e bolognese. Tra le ditte perquisite uffici di aziende aquilane, avezzanesi, chietine, romane, reatine, pescaresi.