
«Le imprese devono sapere che io voglio mettere in campo, assieme a tutta la mia squadra, un grande progetto di rilancio dell’economia e della società abruzzese, sapendo che mi interessa la produzione di ricchezze e di lavoro».
Lo ha affermato il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, a margine dell’incontro, promosso dalla Camera del Lavoro di Pescara, dal titolo “Il ruolo dell’industria in una ipotesi di sviluppo sostenibile della provincia di Pescara”, che si è svolto nel capoluogo adriatico.
«Anche le imprese – ha sottolineato D’Alfonso – devono fare, come sanno fare, tutto il loro dovere, perché qui la sfida riguarda i decisori pubblici, il mondo del sindacato, quindi le forze del lavoro, e naturalmente le imprese, che devono produrre ricchezza, devono dare luogo a fatti a rilevanza economica e anche a fatti a rilevanza sociale. Loro devono sapere che avranno non solo l’aiuto, ma l’armonia da parte dei decisori pubblici che consentiranno risorse finanziarie, normative e programmatiche».
«Noi – ha aggiunto il governatore nel corso del suo intervento durante i lavori – avremo poteri funzionali e struttura di vertice che ripetutamente chiederanno alle imprese ‘come va e cosa ti serve’. Ho imparato in giro per l’Europa come si declina la funzione del potere pubblico in favore delle imprese. Imprese – ha concluso D’Alfonso – che devono avere la capacità di rompersi la schiena per l’innovazione e per conquistare i mercati. Non possono collocarsi sugli spalti delle aspettative, ma devono imparare il giansenismo comportamentale».
SUL CASO ‘BUSSI’ HA DETTO: «Come facciamo a rilanciare la nostra regione se poi abbiamo queste ferite?». Se lo è chiesto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, sottolineando che per la bonifica «50 milioni di euro sono una finestrella».