Giustizia: Abbazia Celestiniana anima della formazione

19 giugno 2014 | 15:44
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Giustizia: Abbazia Celestiniana anima della formazione

L’abbazia Celestiniana, l’ex carcere di Sulmona (L’Aquila), ha un futuro come centro nazionale per la formazione di magistrati, avvocati e personale amministrativo del comparto giustizia. La proposta é venuta dal sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini, nel corso del convegno organizzato dal Tribunale di Sulmona (L’Aquila) sul Processo civile telematico e linguaggi giudiziari.

«Non ho tanta dimestichezza con i Santi come il presidente della Regione Luciano D’Alfonso – ha detto scherzando Legnini rivolto allo stesso presidente presente in platea – ma nel nome di Celestino V che questa splendida struttura ci ricorda, propongo che qui sia istituito un centro nazionale di formazione professionale per magistrati, avvocati e personale amministrativo della Giustizia. Mi farò portavoce di questa proposta al ministro della Giustizia, Andrea Orlando perché vada in porto».

Intanto a Sulmona, nel corso del convegno sul processo civile telematico, è stata siglata una convenzione tra l’Università dell’Aquila, l’organismo unitario dell’avvocatura e il Tribunale di Sulmona per l’istituzione di un master di primo livello sul processo civile telematico. Fruitori del master potranno essere sia gli operatori del diritto sia futuri formatori informatici.

«L’auspicio é che questo tribunale possa essere utilizzato come ufficio laboratorio di prima sperimentazione delle soluzioni informatiche via via suggerite dalle soluzioni tecnologiche e normative», ha affermato il presidente del tribunale di Sulmona Giorgio Di Benedetto. «Conservare in vita il nostro tribunale, il più lontano dalla sede accorpante, ad oltre 100 chilometri – ha aggiunto – consentirebbe, per la produttività raggiunta, detta sperimentazione senza costi ulteriori determinando, oggettivamente, un concreto risparmio di spesa pubblica la cui conferma é nei numeri».

Secondo i dati forniti dal presidente del tribunale, in un anno é stato ridotto l’arretrato civile del 20%, la durata media dei procedimenti é stata ridotta a un anno e i depositi telematici del tribunale rappresentano la metà di tutti quelli dell’intero distretto, nonostante un bacino d’utenza di soli 70 mila residenti a fronte di un’utenza distrettuale di oltre 1 milione e 200 mila abitanti. Il tutto con una scopertura del 40% dei magistrati e del 33% dei cancellieri.