In Abruzzo aumentano gli sfratti

19 giugno 2014 | 11:58
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In Abruzzo aumentano gli sfratti

In Abruzzo è emergenza sfratti. L’allarme è del segretario dell’Unione Inquilini di Pescara e membro della segreteria nazionale, Walter Rapattoni.

A livello regionale, riferisce, nel 2013 le sentenze di sfratto emesse in Abruzzo sono state 1.024 con un aumento pari al 29,95% rispetto al 2012. La stragrande maggioranza sono per morosità (957 su 1.024).

Gli sfratti eseguiti con forza pubblica sono pressoché invariati: 826 con un aumento dello 0,12% rispetto all’anno precedente, ma solo nella provincia di Pescara sono stati 566. Ben 2.051 sono state le richieste di esecuzione all’Ufficiale Giudiziario con un incremento del 15,81%.

«A fronte di questi dati drammatici – afferma Rapattoni – chiediamo a gran voce che sia pubblicato il decreto che deve rendere operativo il fondo sociale per la morosità incolpevole, istituito da una legge approvata da oltre 8 mesi. Chiediamo, inoltre, di dare risposta alle famiglie che avrebbero diritto a una casa popolare e che aspettano in graduatoria da anni e di usare la leva fiscale al fine di ridurre gli affitti. Serve, infine, un grande investimento per riconvertire il patrimonio pubblico non utilizzato ai fini della residenza sociale. La politica e le istituzioni non possono più temporeggiare, è tempo di agire».

A livello nazionale, riferisce ancora il rappresentante dell’Unione Inquilini, i dati forniti dal ministero dell’Interno, parlano di 73.385 sentenze di sfratto emesse nel 2013, di cui 65.302 per morosità incolpevole, 5.424 per finita locazione e le restanti per necessità. Rispetto all’anno 2012 le sentenze di sfratto sono aumentate del 4,37%. Le richieste di esecuzione degli sfratti con forza pubblica sono state 129.577, rispetto al 2012 + 2,15%. Gli sfratti eseguiti con la forza pubblica sono stati 31.399, rispetto al 2012 + 7,70%.

Quindi l’appello di Rapattoni: «È necessaria una immediata sospensione dell’esecuzione di tutti gli sfratti, compresa la morosità incolpevole, che è la vera questione che occorre affrontare. Ricordiamo che vi sono centinaia di migliaia di nuclei ‘inutilmente’ collocati nelle graduatorie e che attendono da anni una casa popolare».