
Un altro successo internazionale per l’Università “Gabriele d’Annunzio”, questa volta nel campo della psicologia clinica. È stato infatti recentemente pubblicato per l’editore Hogrefe un nuovo test di misura della depressione: il Teate Depression Inventory (TDI).
Gli autori sono studiosi italiani nel campo della valutazione delle variabili cliniche: Michela Balsamo, ricercatrice di Psicometria, ed Aristide Saggino, Professore Ordinario di Psicometria. Entrambi lavorano presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche, Psicologiche e del Territorio (DISPUTer), dell’ Università di Chieti-Pescara.
Il TDI è un nuovo test italiano che misura la depressione negli adulti, veloce da somministrare, e, al tempo stesso, solido e preciso. L’innovazione che questo test apporta sta nel fatto che esso è stato costruito in base ad un modello matematico più moderno, efficiente ed efficace rispetto agli altri test di depressione (il modello di Rasch). Questo rende il TDI uno strumento di misura più preciso ed oggettivo della depressione.
Nelle misurazioni fisiche il metro, ad esempio, ha un valore universale e un taglio di tessuto da un metro rappresenta una sola e la stessa lunghezza di stoffa in tutto il pianeta. In psicologia è invece raro disporre di misure oggettive, tali che producano gli stessi risultati indipendentemente dall’età, dal sesso, dal gruppo etnico, dalla cultura, dalla lingua o dalla nazione dei soggetti cui esse sono sottoposte. Il TDI rappresenta dunque una risposta concreta alla necessità di disporre di strumenti clinici maneggevoli dotati di un’alta precisione e affidabilità di misura, ciò che sinora mancava nel panorama delle misure della depressione.
Ultimo aspetto, ma non meno importante, la validità dello strumento è stata “testata” su un campione italiano di quasi 3000 soggetti (1807 soggetti sani e 1181 pazienti con varie diagnosi psichiatriche). Nessun altro test di screening della depressione diffuso in Italia può contare su un campione così ampio.
Il test è stato costruito anche con un contributo economico di una delle più importanti società nazionali di psicoterapia, l’ Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva (AIAMC).
Una curiosità: il nome del test, Teate, deriva dal nome latino della città di Chieti, della cui Università fanno parte i due autori.