
«L’avevamo sollecitato ripetutamente e con forza affinché nella nuova giunta regionale presieduta da Luciano D’Alfonso, nonostante la riduzione numerica dei componenti, fosse mantenuta la postazione specifica per l’Agricoltura. Così è stato e ne siamo profondamente soddisfatti».
Lo afferma in una nota Camillo D’Amico, vicepresidente vicario Copagri Abruzzo, la confederazione dei produttori agricoli. Per D’Amico «E’ stato scongiurato il paventato pericolo di un mega assessorato alle Attività Produttive dove l’Agricoltura rischiava di finire confusa tra Industria, Artigianato e Commercio. Auguriamo al presidente Luciano D’Alfonso e all’intero nuovo governo regionale un caloroso buon lavoro nella fiduciosa speranza che possano produrre bene per l’intero territorio Abruzzese al fine di rilanciare l’economia e l’occupazione. Al neo assessore all’Agricoltura Dino Pepe la Copagri Abruzzo, nel pieno rispetto dei ruoli, darà tutta la propria fattiva collaborazione per difendere le specificità produttive della nostra regione, l’ambiente ed il paesaggio soprattutto delle aree interne».
«Tra le priorità di lavoro del nuovo assessore la Copagri Abruzzo – dice il vicepresidnete vicario – ritiene di dare priorità a: lavorare per la costituzione di un’unica Dop dell’olio d’oliva abruzzese, una politica di aggregazione per i tre centri di ricerca (Cotir, Crab e Crivea), una nuova e più moderna assistenza tecnica, un ruolo significativo e di vero servizio dell’A.R.A., un nuovo ruolo dei Consorzi di Bonifica anche attraverso una loro riduzione ma con servizi reali e concreti alle aziende agricole, una forte spinta all’aggregazione delle strutture economiche nel comparto vitivinicolo, una più seria ed adeguata politica del credito verso le aziende agricole, una politica tesa alla sburocratizzazione, azioni tese al riaccorpamento aziendale nelle aree interne, l’apertura di credito verso il mondo della cooperazione, politiche venatorie tese al contenimento degli ungulati in special modo dei cinghiali».
«Confidiamo in un buon lavoro di concertazione vera con tutta la rappresentanza delle organizzazioni professionali agricole e del mondo della cooperazione», conclude D’Amico.