
«La sacrosanta vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori di Tv1, che segue di qualche mese quella dei precari de L’AqTv, ci spinge ad una serie di riflessioni». Così si esprime in una nota il gruppo civico consiliare Appello per L’Aquila.
«La sfida della ricostruzione potrà essere vinta se tutte le componenti della società, a partire dalla politica ma non solo, compiano il salto di qualità necessario per affrontare la complessa situazione che ci troviamo davanti.
La qualità dell’informazione in questo contesto è fondamentale come stimolo per il dibattito cittadino e per la funzione anglosassone di [i]watchdog[/i], ovvero di controllo dell’operato dell’amministrazione comunale e dei poteri cittadini».
«Senza un “quarto potere” forte e indipendente, consapevole della propria funzione sociale, il compito della ricostruzione risulterà sempre più difficile.
Ma come si può assicurare questa funzione fondamentale quando chi lavora nel campo dell’informazione è un piccolo esercito di lavoratori, spesso precari, ricattabili e malpagati quando hanno la fortuna di essere pagati? Come si possono seguire tutte le vicende, come si può studiare per le necessarie e approfondite inchieste quando non si ha certezza del futuro?».
«Come è possibile – si legge ancora nella nota – che quasi nessun media locale si ponga come obiettivo una audience regionale? E’ tollerabile per un capoluogo di regione avere, ad esempio, una sola radio? La città tutta dovrebbe porsi questi interrogativi con la consapevolezza che il peso di un territorio è determinato anche dalle capacità di comunicare con il resto della regione».
«Quando si discute di sostegno per le attività produttive si pensi anche ai settori dell’economia immateriale, a quei giovani che lavorano nell’informazione e in alcuni casi rischiano mettendosi in proprio».
«In tal senso, il compito della buona politica non dev’essere quello di foraggiare in maniera assistenziale gli organi di informazione, con l’obiettivo dell’utilizzo degli stessi per proprio tornaconto, ma quello di creare gli strumenti utili affinché le iniziative virtuose – anche nei settori dell’economia immateriale – possano crescere con le proprie gambe, contribuendo alla rinascita economica del nostro territorio. E’ questo il contributo che la politica deve assicurare, senza che le sue azioni vadano minimamente a scalfire il requisito più prezioso per chi fa informazione: l’indipendenza», conclude il gruppo civico.