
«Per tanto, troppo, tempo – si legge in una nota congiunta a firma del sindaco Cialente e dell’assessore Di Stefano – abbiamo chiesto ai governi che in questi anni si sono susseguiti, norme e regole certe anche per la ricostruzione privata.
Abbiamo chiesto anche le risorse per riattivare la struttura di controllo di cantieri e maestranze in essi impegnate. Una struttura che già con successo avevamo sperimentato nella fase di messa in sicurezza del centro storico.
Ma le risposte che cercavamo, noi, unici tra tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella ricostruzione, non sono mai arrivate.
Solo oggi, grazie all’impegno del sottosegretario Legnini e della senatrice Pezzopane, si fa finalmente strada la possibilità che si possano scrivere alcune regole per i cantieri privati nell’interesse dei cittadini committenti, ma anche di quelli coinvolti nei cantieri, purtroppo a volte alla mercé di imprenditori di cui spesso non si conosce né la solidità né l’affidabilità.
Non vorremmo che questa necessità serva solo per avanzare ipotesi che attivino l’ennesimo carrozzone a cui, proprio perché di alcuni ancora ne paghiamo le conseguenze, noi non siamo interessati.
Non si tratta dell’uso di linguaggi astrusi nelle richieste, come scrive l’avvocato Valentini, ma dell’astrusità, dopo cinque anni!, di pensieri. E se succede questo è perché evidentemente ancora non si capisce quale è il fenomeno in corso e dunque quale il male da estirpare.
Le White list dovevano garantire le certificazioni di imprese per la loro affidabilità.
Oggi – conclude la nota – è inderogabile che le norme sull’antimafia per appaltatori, subappaltatori e fornitori, tipiche delle procedure pubblicistiche, vengano estese anche ai lavori privati accanto ad una serie di norme che scrivano la parola fine alla giungla di regole incerte e ricette improbabili».