Agenzia Ponte di Carta, il vetro infranto

1 luglio 2014 | 09:39
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Agenzia Ponte di Carta, il vetro infranto

di Gioia Chiostri

Il vetro infranto non è una sciocchezza da ragazzi imberbi. O imbelli. Un vetro infranto indica soluzione di non continuità con ciò che si ha di fronte. Con una parete posta, un ostacolo collocato, un muro innalzato. Il vetro infranto è un dettaglio, uno squarcio, un sorriso. Una nube fulminata da una tempesta di stelle. Un ‘non conforme’. Ed esiste ad Avezzano. «Quando decisi di intraprendere l’avventura letteraria avevo alle spalle un’esperienza completamente diversa. Raccolsi l’eredità di famiglia, mandai avanti l’azienda, ma l’amore per la letteratura, che è un po’ una passione e un po’ un tarlo, visto che da un lato non ti permette di fare altro e dall’altro ti spinge a migliorare continuamente, ha prevalso. Due anni fa decisi di aprire un’Agenzia Letteraria ad Avezzano che riuscisse a promuovere la cultura del libro e della scrittura». Chi parla è Roberta Di Pascasio, fondatrice e sostenitrice, nonché madre e madrina, dell’Agenzia Letteraria Ponte di Carta, un ponte vero e proprio, in realtà, come ama definirla lei, che punta ad innalzare dagli affanni quotidiani attraverso la pratica della letteratura, un’immagine che indica movimento e crescita.

«Nel 2012 – racconta – ho avuto questa idea proprio perché in Abruzzo non esisteva nulla di simile. Decisi quindi di dare voce e corpo ad un desiderio inespresso, almeno fino a quel momento. Scelsi una mia carissima amica, sorella di scrittura, per affrontare questa avventura al meglio: Sonia Ciuffetelli. L’ho conosciuta quando entrambe pubblicammo un romanzo con la Giulio Perrone Editore di Roma, il mio si intitolava ‘[i]Le porte di Cocteau[/i]’. Al tempo Giulio Perrone aveva ideato una linea editoriale riservata agli scrittori esordienti. E io e Sonia facemmo parte di questo nuovo progetto. Ho sempre avuto la passione per la scrittura, ho studiato Lettere Moderne a Roma, ho seguito corsi e seminari, un master in Editoria e ogni scelta, nella mia vita, è stata comunque influenzata da questa primitiva passione».

{{*ExtraImg_208078_ArtImgRight_300x225_}}Per ogni vetro infranto, poi, esiste un sasso lanciato d’istinto. E soprattutto, esiste anche una mano, che è la mente che decide e che realizza. «Sono stati i corsi di scrittura che ho fatto durante la mia vita a farmi propendere per una Agenzia Letteraria che offrisse, però, qualcosa di più. Oltre al suo ruolo, diciamo così, classico, ossia la valutazione di manoscritti, Ponte di Carta organizza seminari e corsi di scrittura creativa e non solo, per permettere ai giovani di intraprendere il giusto approccio con la Letteratura. Diamo poi, come Agenzia, molto spazio agli scrittori esordienti, anche perché è sempre molto difficile riuscire a farsi leggere dalle grandi case editrici e a farsi quindi pubblicare, senza richieste di pagamenti. È importante avere pazienza e attendere il momento giusto. Il mettersi sempre e costantemente in discussione è un’abitudine che dovrebbe essere giornalmente praticata dalle grandi penne, figuriamoci dalle acerbe. Ho voluto, quindi, creare, nel panorama abruzzese, qualcosa che stimolasse lettura e scrittura e che aiutasse gli scrittori ad esercitarsi e a credere nelle proprie capacità».

Roberta vanta un passato da corsista e un futuro da docente di scrittura. Come a dire che se nessuno si occupa di mettere in circolo idee, gli ideatori non nasceranno mai per sposarle o rinnegarle. «C’è in Abruzzo – continua – un sottobosco di associazioni culturali, di librerie, di case editrici, ma si fa molto poco per portarlo alla luce. Il primo anno di vita di Ponte di Carta è stato solo di orientamento: abbiamo, cioè, cercato di radicare il concetto di corso di scrittura ad Avezzano e dintorni e il fatto che possa essere frequentato da tutti, esperti e semplici curiosi. Ebbene, questa rete di idee e di iniziative, fra Avezzano e L’Aquila, poiché possiamo contare su una doppia sede, adesso sta dando i primi frutti. Devo dire che puntavamo, almeno all’inizio, molto su L’Aquila, essendo una città imbevuta di cultura. Ma anche ad Avezzano è bastato davvero poco per farci conoscere: abbiamo consolidato in maniera molto amichevole un’intesa con il caffè letterario ‘Vieniviaconme’: promuovendo libri, eventi, iniziative, letture, abbiamo posizionato i primi mattoncini». Messe in cassaforte anche giornate di [i]reading[/i] che hanno dato voce agli appassionati di poesie e ai corsisti. Intermezzi teatrali e letture di racconti, la sostanza degli eventi.

Ponte di Carta dà ‘ospitalità’ a varie generazioni, per così dire. Giovani, giovanissimi e adulti di ogni età si incontrano in un posto unico, condividendo idee, emozioni e parole. I laboratori effettuati ‘in classe’ aiutano la creazione di un piccolo mondo, che dovrebbe però, sicuramente, essere strappato dal suolo e condotto in alto. «Oggi si fa fatica a scrivere. Il mondo attuale spinge a tutto meno che ad attività che sono di riflessione e di lentezza. I ragazzi di oggi non ‘hanno tempo’ per hobby solitari come la lettura e la scrittura».

Il nome dell’Agenzia deriva da un’immagine molto particolare e studiata, che conduce con sé un’idea di movimento e cambiamento. «Il ponte serve per collegare fra loro più realtà ed è pensato di carta poiché richiama comunque l’immagine del libro. Inoltre, ‘ponte di carta’ è una piccola citazione pescata proprio da un mio romanzo, il secondo, che vedeva nella lettura un ponte di carta che elevava uno dei personaggi principali dai dilemmi e problemi del quotidiano verso un ‘altro mondo’ più accogliente, ma immaginario».

Un passato da scrittrice, o come dice lei, «da aspirante scrittrice ancora in cerca di mete», che l’ha incoronata da subito penna valevole. Tesi pubblicata, corsi di scrittura inanellati uno dopo l’altro, alla minimum fax e alla scuola Omero, tanti racconti e qualche premio. «Vinsi un concorso letterario con un secondo romanzo, anch’esso pubblicato. Collaborai anche con l’Università di Teramo per un progetto che mirava ad incentivare il turismo in Abruzzo dal punto di vista culturale e paesaggistico. Per adesso l’Agenzia letteraria è sotto la responsabilità mia e di Sonia, ma ci affidiamo ad alcune collaboratrici per ricevere un ausilio dal punto di vista di traduzioni e corsi on line».

«Promuoviamo anche dei concorsi letterari aperti a tutti e dei mini concorsi di scrittura estemporanea in appoggio al caffè letterario di Avezzano». L’habitus ufficiale di Ponte di Carta è però la valutazione di manoscritti, la correzione di bozze e testi e tutto ciò che rientra nell’universo dell’editing.

«Dico sempre che il corso di scrittura non può insegnare il talento, ma aiuta comunque ad affinare il proprio stile, a leggere con più consapevolezza, a sviluppare un proprio punto di vista sul mondo».

A Ponte di Carta arrivano molti manoscritti sconosciuti che vorrebbero tentare la via della pubblicazione e della notorietà. I pescecani, in quest’ambito, sono molti e la speculazione sui sogni e sulle fantasie cresce e si duplica come un muschio parassita. «Noi aiutiamo gli scrittori esordienti a migliorare il loro lavoro. La via facile, la pubblicazione senza sacrificio e allenamento, alletta, ma lo stile personale è qualcosa di raggiungibile solo dopo tanto allenamento. Valutiamo gratuitamente un manoscritto. Se lo riteniamo valido per noi, il passo successivo riguarda l’editing da pianificare insieme con l’autore. Infine mettiamo in contatto l’esordiente con una casa editrice interessata che non chiede soldi per la pubblicazione. La facilità con cui si arriva a pubblicare un ragazzo giovane e inesperto è, molto spesso, direttamente proporzionale al prezzo richiesto». Nei corsi di scrittura proposti da Ponte di Carta partecipano per l’80% donne, ma, a scrivere, sono anche moltissimi uomini, nascosti ‘nell’ombra’. «Coloro che hanno il coraggio di frequentare corsi, di aprirsi e di mettersi in gioco, però, sono ancora soprattutto donne. Forse perché siamo più aperte e flessibili?».

Ponte di Carta vorrebbe soverchiare il sottobosco, renderlo ancor più vitale attraverso una osmosi con l’aria esterna. Talenti intravisti? «C’è un ragazzo di Avezzano, davvero bravo, che è la nostra futura promessa. Ha scritto un romanzo molto bello, ci stiamo lavorando insieme per renderlo perfetto. Fa parte di un genere misto: fra il giallo e il romanzo di formazione. Appena terminato il lavoro di editing, ci metteremo in moto per trovare una casa editrice adatta, che ha la volontà di investire sul talento».

Più che creare libri di nessuno, Ponte di Carta punta a far esercitare la scrittura, cosicché si scrivano i libri del futuro. L’alchimia della vita è un sorprendente miagolio fra vasi comunicanti. Si ode indistintamente un formicolio della voce. Poi si ascolta meglio. Ed è lì che ciò che pareva essere una piccola carezza acustica, si trasforma in un grido d’astinenza della propria identità. Ponte di Carta opera sulla cucitura fra io e vorrei. Scrivere stringe il sogno al seno sobillando sospiri del sé che sarà.

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