
di Claudia Giannone
«Non solo una grande festa, ma anche una grande opportunità per la città».
Questo l’esordio di Carlo Frutti nel corso della convention riguardo “L’impatto economico e sociale dell’Adunata degli Alpini sul Territorio”, tenutasi alle ore 10 presso l’Auditorium “Elio Sericchi”.
Tanti gli interventi nel corso dell’incontro, tanti gli spunti di riflessione in vista di un evento che riguarderà il capoluogo abruzzese, votato dalla maggioranza e preferito ad Asti.
«Si tratta di un appuntamento estremamente importante – ha affermato l’assessore Lelio De Santis, sostituto del sindaco – e nonostante ci siano delle difficoltà vale la pena superare il tutto per andare avanti».
Un evento, quindi, che porterà l’attenzione non solo cittadina o regionale, bensì nazionale sulla città dell’Aquila. Di nuovo, quindi, gli occhi dell’intero Paese saranno puntati sulla città che, dal 6 aprile del 2009, sta tentando di ricostruire non solo il patrimonio culturale, ma anche l’immagine di sé.
«Sarà l’appuntamento più importante del post sisma. Prima di procedere con una ricostruzione fisica della città, si dovrà procedere con una ricostruzione dal punto di vista sociale. Senza socialità, lavoro ed occupazione per i giovani, tutto il nostro lavoro sarà vano».
Presenti nel corso dell’incontro importanti personaggi provenienti dal mondo degli Alpini, protagonisti e diretti interessati della manifestazione.
«Per noi Alpini, l’adunata è un evento che si attende per tutto l’anno – ha annunciato il Vicepresidente Nazionale Vicario Adriano Crugnola – e possiamo dire che il nostro calendario va da un’adunata ad un’altra. È una vera e propria festa del popolo. Si tratta, quindi, di un’indagine sociale ed economica, dedita all’analisi di come gli alpini vedono l’adunata e di come il popolo vede gli alpini».
Lo scopo principale di questa iniziativa è quindi quello di riportare nella comunità uno spirito di ricostruzione in particolare umana, quella alla base di tutte le altre. Un evento che servirà per dare una nuova identità alla città, alla regione e un evento che sarà ricordato nel futuro. Molte le conseguenze, da ogni punto di vista, che riguarderanno la città dell’Aquila, e dalle quali sarà possibile un ampio bilancio, come è accaduto negli altri anni.
«Per me – ha aggiunto Luigi Cailotto, dal 2011 nel Consiglio Direttivo Nazionale dell’A.N.A. – questo è il territorio ideale per una nostra adunata. Ci saranno forti conseguenze sia dal punto di vista interno che esterno, senza contare che la nostra sarà un’invasione allegra e pacifica, come tutti gli anni è accaduto».
Un grande banco di prova, l’ennesimo, per una città che molto spesso ha dovuto fare i conti con test fin troppo difficili. Ma questo è il momento di dimostrare che, ancora una volta, insieme sarà possibile tornare a ricucire un tessuto sociale ridotto a brandelli.
Un piccolo Expo, all’interno della grande realtà italiana che, nel corso del 2015, dovrà dare il massimo perché gli occhi del mondo siano puntati con maggior attenzione su di essa.