
di Alessia Lombardo
Psicosi da crediti formativi per i giornalisti abruzzesi. Data l’obbligatorietà dei corsi di aggiornamento, in vigore dal 2014, i giornalisti tornano a “scuola” per scongiurare la segnalazione al consiglio di disciplina per una sorta di violazione deontologica.
{{*ExtraImg_208336_ArtImgRight_300x184_}}In tre anni le penne di tutta Italia dovranno conseguire 60 crediti nelle varie discipline, 20 all’anno. Anche se, “perso” un trimestre nel 2014 in Abruzzo, per quest’anno sarà obbligatorio portare a casa 15 crediti e i 5 rimanenti verranno recuperati nel biennio successivo.
In attesa dell’assalto alla piattaforma S.I.Ge.F, l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo ha accettato prenotazioni con una semplice e-mail. A breve tutto cambierà, ovviamente in meglio. Lucette e sezioni ben definite con la segnalazione dei seminari tenuti in tutta Italia, così i colleghi potranno gestirsi al meglio i corsi di aggiornamento, ovviamente tenendo conto delle variabili che ricorrono nel giornalismo, quali l’imprevisto e la notizia dell’ultimo minuto.
In attesa del convegno di Pescara del 30 luglio su “Carceri e informazione” – a numero chiuso, data la presenza dei detenuti, con prenotazioni andate letteralmente a ruba in meno di 24 ore – stamattina nell’ormai deserta Caserma Rossi c’è stato uno degli incontri itineranti su “La conoscenza delle carte deontologiche” tenuto dal presidente dell’Ordine Stefano Pallotta assieme alla segretaria del Consiglio dell’Ordine Marina Marinucci.
{{*ExtraImg_208337_ArtImgRight_300x171_}}Significative le presenze dei colleghi, giunti da tutto l’Abruzzo, a caccia dei 4 crediti per i corsi che, nella nostra regione, saranno gratuiti. «Nonostante le risorse esigue, in Abruzzo gli aggiornamenti saranno gratuiti – ha dichiarato il presidente Pallotta – dei 500mila euro a disposizione su tutto il territorio nazionale l’Abruzzo ne ha 17mila».
I giornalisti – indaffarati nello scoprire tutti i segreti di Pec e piattaforma S.I.Ge.F. – in mattinata hanno fatto un ripasso sulle varie carte deontologiche che regolamentano o dovrebbero regolamentare l’attività quotidiana del giornalista. L’auspicio comune resta il testo unico. Una mattinata per soffermarsi su argomenti mai troppo chiari, come verità sostanziale, dovere di rettifica e segreto professionale. Nell’arco del dibattito si è anche parlato della detenzione dei giornalisti, etica, legge sulla privacy, diritto all’oblio, essenzialità e riservatezza sulla malattia.
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