
«Riteniamo che la vicenda della riparazione degli alloggi popolari comunali di San Gregorio che è emersa ed è in discussione da qualche settimana debba essere considerata come una spia e uno stimolo per una riflessione più ampia». Così si esprimono in una nota Stefano Palumbo, Consigliere comunale Partito Democratico e
Gamal Bouchaib, Consigliere straniero aggiunto della città di L’Aquila.
«Questa deve riguardare il patrimonio abitativo comunale dell’Aquila, che dopo il terremoto è cresciuto a dismisura con non poche difficoltà di gestione per l’amministrazione comunale. Progetto CASE, insediamenti MAP e appartamenti derivanti dall’acquisto dell’abitazione equivalente costituiscono migliaia di alloggi a disposizione dell’amministrazione comunale a cui vanno aggiunti quelli ATER di proprietà regionale».
«Gestire un patrimonio simile – continuano i due consiglieri – con la politica del qui e ora, intervenendo dove scattano le emergenze, rischia di rivelarsi nel tempo un problema ingovernabile e un salasso per le casse del Comune. Quello che occorre mettere a punto, con il contributo di tutte le forze politiche e sociali di questa città, è una politica abitativa di alto livello, che decida le destinazioni e gli usi degli alloggi per la cittadinanza, secondo una precisa e razionale scala di necessità e di conseguenti priorità di intervento. Una politica abitativa che prenda in carico tra le necessità della popolazione anche quella di favorire l’inclusione sociale: la qualità abitativa si misura anche dalle possibilità degli individui di intrattenere relazioni sociali durature e di avere la garanzia di vivere in un contesto sicuro e migliore».
«Il patrimonio immobiliare comunale – concludono nella nota – è una risorsa per L’Aquila, a patto che sia utilizzato con intelligenza per la cittadinanza. In caso contrario rischia di rivelarsi un problema insostenibile. Una volta messa a punto una simile e necessaria scala di priorità, sarà naturale e più agevole far fronte a casi come quello di San Gregorio».