Donna fatta a pezzi, chieste le aggravanti

9 luglio 2014 | 23:00
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Donna fatta a pezzi, chieste le aggravanti

di Claudia Giannone

Si torna in aula per il caso che vede imputato Romano Bisceglia, il 55enne teramano accusato di aver ucciso e fatto a pezzi Adele Mazza, ex convivente dell’uomo. Davanti ad una giuria popolare, accusa e difesa tentano ancora una volta di arrivare alla conclusione di questo processo che va avanti dal lontano 2010, quando vennero ritrovati i resti della donna. Depezzata in cinque parti, Adele Mazza era stata gettata da una scarpata, situata a circa 400 metri da casa di Bisceglia. Non è possibile risalire alla data del decesso, neanche attraverso precisi calcoli, come hanno modo di spiegare le parti civili.

Il pm di Teramo aveva avuto modo di confermare la pena già stabilita in precedenza: carcere a vita. A non essere prese in considerazione erano state invece due importantissime aggravanti, riportate all’attenzione dei giudici nel corso dell’arringa odierna. Secondo l’accusa, infatti, la premeditazione non è affatto da scartare: l’imputato potrebbe aver deciso in precedenza di agire all’interno della propria abitazione per sentirsi maggiormente a proprio agio in un luogo conosciuto e per non dare troppo nell’occhio, uscendo di casa nei giorni riguardanti le vacanze pasquali. Altro motivo da tenere in considerazione sarebbe quello dei proventi. La donna, infatti, riceveva soldi da un cliente per un vero e proprio mantenimento, pari a circa 300 euro al mese, ma una parte finiva tra le mani dello stesso Bisceglia: attraverso l’uccisione della donna, il teramano avrebbe potuto trovare un’altra ragazza disposta, invece, a consegnargli l’intera somma di denaro ricevuta.

Questa, dunque, la richiesta dell’accusa: considerare le due aggravanti nella sentenza finale. La difesa, però, è nuovamente in disaccordo: l’avvocato difensore di Romano Bisceglia chiede che l’imputato venga assolto da ogni accusa.

Diverso è invece il discorso riguardante lo spaccio di sostanze stupefacenti, metadone ed eroina, di cui anche Adele Mazza faceva uso: è stata richiesta soltanto una riduzione della pena. Nella giornata di domani saranno disponibili gli aggiornamenti per quanto riguarda la sentenza.