Il lamento della povera vedova

9 luglio 2014 | 11:12
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Il lamento della povera vedova

Signore mio, la storia del decollo dell’aeroporto dei parchi va assumendo la configurazione di una interminabile telenovela. Ogni tanto viene fuori una storiella. Proposte di nuovi voli. Nuovi scali e, come al solito, nuove delusioni. Gli aquilani, secondo Don Chisciotte, hanno boicottato i viaggi per Milano. Poi, è stato proposto il volo per la Sardegna. Sembra che anche questo non sia stato troppo gradito. Secondo voi, cosa c’è che non funziona?

Mia cara vedova, gli aquilani non hanno tutti la fantasia di Don Chisciotte. Non tutti credono ancora ai sogni. Hanno ormai capito che il grande Hidalgo cerca di imbrogliare le menti dei propri amministrati, depistandoli dalla Lombardia alla Sardegna, quasi per emulare la fama di Napoleone che andava dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre al Reno. A lui piace effettuare voli Pindarici, meglio ancora tenta di scopiazzare Icaro. Malgrado la recente tecnologia abbia scoperto sofisticate attrezzature per voli orizzontali e verticali, Don Chisciotte Resta fedele alle vecchie tradizioni. Preferisce indossare le antiche ali di cera, dimenticando che oggi non è necessario avvicinarsi al sole per far sciogliere la cera. Basta il grado di surriscaldamento della terra per non far decollare il nostro Icaro. Ecco perché cade spesso e volentieri rovinosamente a terra.

Signore, perdonatemi se ogni tanto sono costretta a tornare su argomenti più che scontati. Dal momento, però, che “il lupo perde il pelo e non il vizio”, vorrei chiedervi perché Don Chisciotte continua a minacciare tutti coloro che non condividono le sue opinioni, specialmente in materia di “voli pindarici”. Sembrerebbe che abbia accennato di voler andare a fare due chiacchiere con il Procuratore per individuare gli “untori” che hanno diffuso la voce della presenza di materiale inquinante all’interno dell’aeroporto e per farli perseguire a norma di legge. Cosa potreste dirci in proposito?

Mia cara devota, penso proprio che abbia discusso con tutti. Era restato fuori della lista il povero Aielli, ma ha trovato modo e maniera di bacchettarlo, soprattutto perché il Commissario i conti li sa fare e ogni tanto lo corregge. Ora vorrebbe andare dal Procuratore per un dialogo a tu per tu. Una specie di colloquio privatissimo. Potrebbe essere anche una confessione, dai possibili risvolti alquanto pericolosi. Infatti, Don Chisciotte non dovrebbe dimenticare che “i pifferi di montagna andarono per suonare e rimasero suonati”. Tra le tante possibilità potrebbe verificarsi che proprio il Procuratore, con molta diplomazia e professionalità, potrebbe chiedere a Don Chisciotte se il progetto di sviluppo dell’aeroporto abbia tutti i crismi della perfetta regolarità. Se il bando di gara sia conforme alle vigenti disposizioni in materia, nazionali e comunitarie. Se effettivamente possa esistere una utenza aquilana e nazionale disposta a servirsi dello scalo aereo locale. Se i soldi pubblici siano stati impiegati con oculatezza per la realizzazione di opere capaci di risollevare le condizioni economiche dei propri cittadini. Se si dovesse verificare una situazione del genere, sarebbero veramente fatti seri per Don Chisciotte. Da zelante delatore, si potrebbe scoprire nelle vesti di indagato.

Signore, questo povero “cavaliere” si trova, quasi sempre, a cavalcare il vecchio e solito ronzìno. Mai una bella tigre agile, veloce e grintosa. Vede trame, trabocchetti e tranelli da tutte le parti, partendo da Pescara fino a Roma. Tutti tramano contro di lui, le sue idee e i suoi progetti. Per questo l’aeroporto non decolla, meglio ancora sono gli aerei che non riescono a decollare. Perché?

Signora mia, perché mi rivolgete sempre le stesse domande, quando le risposte sono quasi sempre scontate? Come è stato denominato lo scalo aereo? “Aeroporto dei Parchi”, si o no? All’interno dei Parchi sono consentite queste attività? No! Si possono installare pale eoliche per la produzione di energia elettrica pulita? No! Esiste la normativa che proibisce la realizzazione di tali manufatti, perché disturberebbero la fauna e le farfalle diurne e notturne. Vedi il diniego espresso per le pale del Gran Sasso. Quindi, sarebbe opportuno evitare di insistere sul decollo degli aerei. Non li farebbe volare nessuno, soprattutto la mancanza di passeggeri. Voi cittadini, inoltre, dovreste avvertire il dovere di consigliare Don Chisciotte a non insistere sulle adottate scelte sbagliate. Avrebbe dovuto doverosamente interpellarvi prima per acquisire il parere dei contribuenti. Invitatelo a presentare le scuse dell’Amministrazione per le scelte sbagliate. Sarebbe un atto dovuto e di grande dignità politica.

Signore mio, questa volta vi siete spinto un po’ troppo oltre! Don Chisciotte non chiede scusa a nessuno. Non lo ha fatto neppure nei confronti di Celestino per la famosa pretesa dello scorso anno di voler portare la Bolla del Perdono a tutti i costi, per guadagnare l’indulgenza plenaria prevista per la circostanza. Figuratevi se lo potrà fare nei confronti dei cittadini aquilani, ai quali riserva soltanto tasse, gabelle, sanzioni, diffide e sfratti.

Mia cara signora, intango ha cominciato a perdere grossi pezzi del comitato della Perdonanza e saranno problemi seri per la sostituzione degli stessi, viste le motivazioni per le quali si sono dimessi. Potrebbe essere anche una trovata di Don Chisciotte per cercare di riproporsi come portatore della bolla. Al posto suo, me ne guarderei bene. L’anno scorso è stato graziato da Celestino. Ha consentito all’Hidalgo di varcare la soglia della Porta Santa per ragioni di palese opportunità, visto che non era né pentito e neppure confessato. Comunque, l’indulgenza non gli è stata concessa. Nella imminente edizione, per quanto è dato sapere, sembrerebbe che Celestino abbia fatto installare un congegno elettronico, capace di intrappolare in una robusta gabbia di acciaio tutti coloro che, con fraudolenza, tentino di introdursi nella Basilica, attraversando la Porta Santa, senza essere confessati e pentiti delle proprie malefatte. Quindi, per Don Chisciotte non si intravede alcuna possibilità, lui ne è perfettamente cosciente, di non poter liberamente attraversare la Porta Santa, perché non si pentirà mai delle errate spese sostenute per far decollare un’opera che non ha ragione di essere sostenuta per evidenti ragioni soggettive e oggettive. A meno che non voglia imbarcarsi a tutti i costi per raggiungere il mio regno. Anche questo tentativo sarebbe un fallimento, una vera e propria spesa inutile per il lungo viaggio. Proprio quest’anno ho chiuso l’accesso tutti i Sindaci che si ostinano a fare la lotta ai mulini a vento.

Signore, per favore, non chiudete le porte a me è alle vedove come me che lottano per la democrazia per la trasparenza amministrativa e contro gli sperperi del denaro dei contribuenti. Richiamatemi subito accanto a voi è poi chiudete pure le frontiere del vostro regno. E così sia.