
Ha piovuto tutta la notte e al risveglio Tagliacozzo ha trovato una giornata tipicamente autunnale, fredda e umida. Il giorno dopo la tragedia di San Donato, con tre morti causati dalla deflagrazione della fabbrica di fuochi d’artificio Paolelli, la gente si interroga su cosa sia potuto accadere.
{{*ExtraImg_209152_ArtImgRight_300x223_}}Due dei corpi delle vittime sono stati localizzati ieri, mentre il terzo corpo esanime è stato individuato nel primo pomeriggio di oggi. Si trovava sotto il cumulo di macerie della casamatta-laboratorio della fabbrica dei fuochi. Il terzo corpo si trovava dunque nello stesso luogo dove è stato ritrovato il secondo cadavere.
I corpi sono quelli di Antonio Morsani, Antonello D’Ambrosio e del figlio del titolare Sergio Paolelli, Valerio.
{{*ExtraImg_209153_ArtImgRight_300x192_}}Tre le persone rimaste ferite. Una è ancora ricoverata all’ospedale di Avezzano con ustioni di secondo grado, ma, come rende noto il direttore sanitario del presidio, Lora Cipollone, non è in pericolo di vita. Le altre due persone sono state dimesse dopo essere state curate per escoriazioni e traumi.
Questa mattina in Comune si è tenuta una riunione fra tutte le forze operanti sul posto per decidere come operare sull’area dell’esplosione. All’incontro ha partecipato anche una funzionaria dell’Arta, agenzia regionale tutela ambientale, giunta dall’Aquila per verificare le condizioni sanitarie dell’area dell’esplosione.
{{*ExtraImg_209154_ArtImgRight_300x192_}}Da Siena intanto è arrivato il perito nominato dalla procura di Avezzano, il maggiore dei paracadutisti Paride Minervini, esperto balistico, che già nel 2006 si era occupato dello scoppio della fabbrica di fuochi d’artificio di Cerchio (L’Aquila), dove morì una persona e tre rimasero ferite.
Intanto c’è un via vai di amici e parenti sotto casa di Sergio Paolelli, il titolare della omonima fabbrica di fuochi di artificio saltata in aria. Sono arrivati anche i carabinieri che hanno invitato Sergio a presentarsi in caserma in mattinata per iniziare la deposizione e dare il via alle indagini per capire cosa possa essere successo.
{{*ExtraImg_209155_ArtImgRight_300x222_}}L’inchiesta è coordinata dal capo della Procura di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato. Secondo quanto si è appreso, sarebbe stato aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Il procuratore di Avezzano Cerrato questa mattina è giunto sul luogo dell’esplosione della fabbrica per dare il via ufficiale alle indagini. Sul luogo del disastro sono arrivati anche i superstiti della tragedia di ieri.
Sul luogo sono ancora all’opera gli artificieri per bonificare la zona e permettere il recupero dei corpi. Una delle due salme, non ancora identificata, è già stata recuperata e trasferita all’obitorio di Avezzano.
Sarebbe stato trovato anche il terzo corpo, anch’esso completamente carbonizzato. Le ricerche delle vittime si sono concluse alle ore 15 e 39 circa. L’area è ancora sotto opera di bonifica. Il medico legale, Cesare Giffi, fa sapere che i cadaveri, nonostante l’alto grado di carbonizzazione, sarebbero comunque identificabili.
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[i]Sul posto l’inviata Gioia Chiostri per aggiornamenti in tempo reale[/i].
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