
di Gioia Chiostri
C’è un nuovo ‘giustiziere’ in città. Un finto cardinale dall’aria sorniona, accompagnato dal fido parroco seguace – giovane e maldestro – ha cominciato ad inaugurare, buca dopo buca, le opere pubbliche promesse ma mai realizzate della Marsica intera. Al collo, un crocifisso d’oro affilato e fra le mani incenso a volontà. A Civitella Roveto, comune di montagna marsicano, fra le solite mura cariche di annunci pubblicitari e le case sormontate dalle chiese, un nuovo personaggio, a metà fra il giustiziere mascherato e il moralizzatore del XXI secolo, sta facendo scalpore. A prima vista sembra un carmelitano rigoroso, ma ad una seconda occhiata, un po’ più indagatrice, salta fuori un volto già noto, con una causa ‘sulle spalle’. Nell’epoca della grande spettacolarizzazione, c’è chi ha scelto il canale mediatico di [i]Youtube[/i] per promuovere una protesta, ricamandoci sopra un cortometraggio sagace, dagli accenti ironici.
Pierluigi Oddi, avvocato e capogruppo dell’opposizione del comune civitellese, ha deciso di protestare contro le «opere incompiute ma promesse dall’amministrazione comunale e provinciale, presenti nella Marsica», in un modo davvero [i]sui generis[/i].
«Il cardinal Burlasco – racconta a IlCapoluogo.it – è nato così, un po’ per gioco un po’ per disperazione, per tentare di redimere le azioni incompiute presenti nella mia città. Primo atto, quasi d’inaugurazione della mia nuova missione ‘sveglia coscienze politiche’, è stata la cerimonia di finta inaugurazione della strada provinciale che parte da Civitella Roveto e arriva a Meta, a tutt’oggi rimasta inagibile, come si può ben vedere dal video girato. I lavori per la sistemazione dell’arteria stradale vennero appaltati nel marzo del 2013. Una frana, qualche anno prima, aveva praticamente otturato la via di comunicazione. Il presidente della Provincia aquilana, Antonio Del Corvo, in quell’occasione, disse che i lavori per la messa in sicurezza della strada sarebbero partiti a breve. Eppure, oggi, la provinciale ancora è impraticabile. Un vero peccato».
Una protesta che sta a metà fra il serio e il faceto. Fuochi d’artificio, banda musicale e introduzione del finto cardinale in varie lingue occidentali, il contorno della pantomima. «Sulla scia di quanto avviene da oltre 20 anni a livello nazionale con programmi di denuncia come [i]Striscia La Notizia[/i] – afferma l’avvocato – ormai per porre all’attenzione di tutti un problema vero, bisogna farlo in maniera eclatante. Un qualcosa di impensabile fino a qualche tempo fa. Ho scelto di girare una finta inaugurazione perché volevo mettere in evidenza, in maniera divertente e scherzosa, l’inefficienza del sistema politico che ‘oggi passa il Convento’, non rispondente alle esigenze dei cittadini e, nel caso di specie, di una frazione molto popolosa, Meta, che dal 2010 (dal giorno della frana Ndr.) è fortemente sottoposta al rischio di restare emarginata».
Nel video viene rappresentata una situazione non vera, ossia la fine dei lavori di manutenzione della strada provinciale, «percepiti, ormai – dice Oddi – come un miraggio». I tre protagonisti (Burlasco, il fido prete e il falso sindaco di Meta), infatti, sono fortemente convinti di trovarsi dinanzi ad un cantiere finito, «fiore all’occhiello di un’amministrazione pubblica laboriosa», con le varie autorità che prestano la massima attenzione ad una giornata di festa, quella, appunto, dell’inaugurazione di lavori mai iniziati e terminati.
«Il cardinal Burlasco – spiega Oddi – avrà una fitta rete di interventi da effettuare poiché nella Marsica vi sono numerose opere incompiute, ma, soprattutto, opere fantasma. I politici dovranno sapere che annunciare opere nelle sedute pubbliche e creare speranze quasi sempre disattese sarà d’ora in avanti più complicato, perché il cardinale veglierà su di loro e sarà sempre pronto a metterle in luce nel calderone mediatico, senza fermarsi dinanzi a nessun ostacolo, in nome della serena esposizione della notizia e dell’interesse pubblico che la stessa ricopre».
Il video è firmato B come Burlasco. Le satire di Totò e Peppino riecheggiano sulla scena. I suoi compagni di comica protesta sono Perseo Vicari nei panni del Prete e Luigi Martini nel ruolo di Sindaco.
Una specie di minacciosa V come Vendetta? «Il nome Burlasco, in realtà, deriva dall’unione di due parole: dalla radice di ‘Burla’, poiché i protagonisti intendono mettere in evidenza l’inaugurazione delle opere fantasma in maniera del tutto irriverente, e dalla desinenza del nome di un noto cardinale che non sto qui a ricordare. Più che V come Vendetta, io direi E come Evidenza e A come Attenzione».
Ciò che si deduce dal video, è uno spaccato della realtà con la quale sono costretti a vivere cittadini, a quanto detto, «dimenticati dalle istituzioni locali, provinciali e regionali, che da anni si confrontano a viso aperto con strade dissestate e promesse pubbliche di intervento annunciate in pompa magna ma mai realizzate».
Una protesta buffonesca, quasi da Carmina Burana. Durante l’inaugurazione, il finto cardinale cade nella buca della strada, nel mezzo della fumera sprigionata dal sacro incenso (in foto).
Oddi fa sapere che vi saranno altri eventi di questo tipo. «La comunità civitellese – dice ancora – ma anche tutta la Marsica, ha risposto benissimo all’idea di protesta lanciata, è stata aperta anche un pagina Facebook dedicata proprio al mitico CARDINAL BURLASCO che ha già ricevuto tantissime adesioni. In tanti sono desiderosi di avere informazioni sui prossimi interventi. Tante sono state le telefonate e i commenti sul [i]social network[/i] per un video che sta spopolando nel web ([i]giunto alle 2000 visualizzazioni in pochi giorni[/i] Ndr.). Si è riconosciuta, insomma, l’originalità dell’idea e della sua efficacia».
L’obiettivo è quello di ridestare l’attenzione sui cosiddetti ‘crimini pubblici’. Il Cardinal Burlasco è un fenomeno di massa o una massa che tenta di rintracciare a luci spente la sua coscienza cittadina? «Il Cardinal Burlasco è un personaggio che ha riavvicinato la gente all’interesse per la cosa pubblica e, sicuramente, in qualcuno ha risvegliato una coscienza politica. Il nostro augurio è che diventi un vero e proprio strumento per il ‘risveglio’ e non solo un semplice fenomeno di massa destinato a sparire come un trasparente passeggero che non lascia alcun segno sul selciato. Il cardinal Burlasco è determinato e andrà avanti senza guardare a colori politici, scevro da qualsivoglia condizionamento» .
La responsabilità dichiarata delle cose mai avvenute, molto spesso, è un quadrifoglio in mezzo ad un verde campo di trifogli. Chi è il vero nemico da sconfiggere? Il giustiziere mascherato risponde: «Il nemico del cardinal Burlasco è l’inefficienza di un sistema non più funzionante e non più rispondente alle esigenze del cittadino. Si spera che le finte inaugurazioni facciano riflettere i politici di turno. Oggi non è più tempo di promettere senza mantenere; ormai i cittadini sono informati e nutrono legittime speranze, soprattutto a livello locale».
La battaglia mediatica sembra si sia aperta in maniera ironica, ma non diffamatoria. L’occhio lungimirante può vedervi ben altro che un semplice guizzo di ghiribizzo.
IL VIDEO DELLA FALSA INAUGURAZIONE
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