L’Aquila, tre consiglieri per la causa palestinese

16 luglio 2014 | 17:39
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L’Aquila, tre consiglieri per la causa palestinese

Stop al massacro della popolazione civile a Gaza e immediato processo ad Israele per crimini contro l’umanità. Questo è stato il tema e la proposta avanzata dai consiglieri del comune di L’Aquila, Bernardi Antonello,

Gamnal Bouchaib e Enrico Perilli al presidente del consiglio comunale del’Aquila, Carlo Benedetti.

«Da sei giorni la striscia di Gaza è vittima di violenti attacchi militari – si legge nella nota divulgata e firmata dai tre – da parte del governo israeliano indiscriminatamente indirizzati verso il popolo inerme palestinese. Tali attacchi hanno causato ad oltre 200 morti e 1400 feriti di cui più del 80% sono civili ed oltre 36 bambini e bambine, 29 donne 7 delle quali con meno di 18 anni».

I tre consiglieri dipingono nella nota una situazione allarmante. «Tali attacchi, – dicono – proclamati dal governo israeliano come operazione di smantellamento di Hamas, sono di fatto un’operazione militare su larga scala con effetti devastanti sulla popolazione civile palestinese, già costretta a vivere in condizioni di apartheid da decenni. Il governo Israeliano è pronto ad ordinare al suo esercito un intervento via terra».

Inoltre, «il muro di separazione imposto da Israele, gli ulteriori muri in costruzione a delimitare città e terre da occupare, la sofferenza quotidiana nei campi profughi che da 60 anni rappresentano l’unico luogo possibile da chiamare casa; un sistema di oppressione, di controllo e di segregazione come quello imposto al popolo palestinese ci rimanda ancor una volta all’isolamento colpevole in cui il popolo palestinese è stato lasciato da parte della comunità internazionale e impossibilitato a rivendicare il diritto all’esistenza ed il diritto ad abitare la propria inalienabile terra».

Considerato ciò, il consiglio comunale di L’Aquila esprime ferma condanna nei confronti delle stragi di civili perpetrate nella striscia di Gaza da parte del governo israeliano e impegna il Ministro degli Esteri e il Governo tutto ad intervenire affinché cessi il massacro del popolo palestinese.

«Sia garantita la pace a Gaza – scrivono i tre consiglieri – e sia considerato l’atto di Israele un crimine contro l’umanità oltre a realizzare il principio unanimemente accettato dalla comunità internazionale (ma che ancora non trova applicazione), dei due popoli, due stati, trasmettendo tale ordine del giorno a tutte le autorità competenti interessate».

Il gruppo di consiglieri, inoltre, chiede all’amministrazione comunale dell’Aquila di tornare ad esporre la bandiera palestinese sulla facciata del Comune, così come stabilito da un ordine del giorno presentato nella precedente consiliatura, «come atto di condanna dell’aggressione militare e di solidarietà al popolo palestinese, per la pace e l’esistenza di due Stati per due popoli nella terra palestinese».

«Nella acque territoriali palestinesi, – si coclude nella nota – c’è un grande giacimento di Gas naturale , (Gaza marine) stimato, in 30 miliardi di metri cubi, del valore di un miliardo di dollari. Altri giacimenti di gas e petrolio si trovano sulla terra ferma a Gaza e in Gisgiordania e anche questo è un motivo dell’invasione. Aldilà di qualsiasi ragionamento politico, è feroce e ingiusto continuare ad uccidere i civili. Dato il contesto non c’è nessun conflitto aperto, ma una mattanza di civili incolpevoli, per l’ennesima volta vittime di violenti attacchi militari, (sono già più di diecimila i profughi palestinesi in fuga dai territori occupati e oggi sotto attacco) noi chiediamo questo».