Ricostruzione trasparente, Bindi vs Apindustria

16 luglio 2014 | 17:59
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Ricostruzione trasparente, Bindi vs Apindustria

«Nelle ipotesi di lavoro che ho prospettato, dopo le audizioni che la Commissione Antimafia ha fatto a L’Aquila non c’è nessun pressapochismo. Quello al massimo contraddistingue chi si ferma a leggere solo la sintesi delle mie parole nel titolo di un giornale, e non legge l’articolo, così come fa il segretario di Apindustria de L’Aquila, Massimiliano Mari Fiamma».

Lo dichiara la Presidente della Commissione Antimafia, on. Rosy Bindi, in risposta alle osservazioni del segretario di Apindustria.

«Ieri ho ribadito, e ne sono veramente convinta, che il diritto imprescindibile di vedere ricostruite le proprie case non deve far dimenticare che in ballo ci sono comunque soldi pubblici. Per questo come Commissione Antimafia riteniamo che sia necessario avere una seria banca dati di tutte le ditte impegnate nei lavori, sia pubblici che privati, norme più stringenti sui subappalti ed il divieto di trasferire gli incarichi. Le altre cose paventate da Api Industria non sono mai state neppure ipotizzate, come si può verificare anche ricercando la riproduzione video della conferenza stampa conclusiva».

«Attuando le nostre proposte si renderebbe tutto più trasparente, si potrebbero controllare i vari cantieri, senza aspettare due anni di indagini per scoprire che alcuni sono controllati direttamente dalla camorra, si creerebbe un clima di maggiore concorrenza, tutto a beneficio dei cittadini e della rinascita de L’Aquila. Per finire, a proposito di pressapochismo, io sono stata ai funerali delle vittime 5 anni e tre mesi fa, da allora ho partecipato ad incontri a L’Aquila ogni anno e sono stata in città anche recentemente prima della visita della Commissione Antimafia. Chi oggi usa tanta veemenza avrebbe dovuto usare gli stessi toni mentre il centro della città veniva abbandonato a se stesso, per fare operazioni che hanno aperto la strada alla corruzione ed alle mafie».