
«Il genocidio perpetrato da Israele in Palestina diventa ogni giorno sempre più vergognoso e inaccettabile, proprio come il silenzio complice dell’Occidente.
Crediamo che fare controinformazione e fornire elementi utili alla comprensione dell’occupazione criminale di Israele in Palestina sia uno dei nostri scopi. Siamo convinti che anche L’Aquila debba rispondere e capire profondamente le ingiustizie di cui è vittima da decenni la popolazione palestinese». Così, in una nota, il Comitato 3 e 32 che si è fatto promotore di una iniziativa, organizzata per oggi, mercoledì 16 luglio (ore 19.30) a CaseMatte (ex ospedale psichiatrico di Collemaggio).
Verrà proiettato il video “Palestina, capire il torto”, realizzato dal giornalista Paolo Barnard. La proiezione avrà luogo a conclusione del presidio di solidarietà con il popolo palestinese, indetto alle ore 18.30 (Fontana Luminosa) dalle Donne in Nero dell’Aquila.
Soltanto attraverso la diffusione della verità storica su quella terra e sul suo popolo possiamo contribuire, nel nostro piccolo, a fare davvero qualcosa.
L’appuntamento di mercoledì non è l’unico nell’estate di CaseMatte. «Abbiamo deciso – si legge ancora nella nota – di organizzare diverse iniziative anche per chi, morso da una crisi che non ci appartiene e da un’austerità cui quotidianamente ci opponiamo, non può permettersi di passare l’estate fuori città. Venerdì 18 ci sarà l’AQ Metal Fest, con sei band metal che si alterneranno sul palco di CaseMatte, mentre il giorno successivo ci sarà la proiezione del documentario “Ritorno a casa” e un aperitivo con ZRK dj set».
La prossima settimana, invece, il verde del parco di Collemaggio sarà lo scenario dello spettacolo teatrale Ab hoc et ab hac, di e con Daniele Parisi (23 luglio, con aperitivo di autofinanziamento). Il 24 luglio, infine, ci sarà Cronache oscure – Live 05: Para Bellum [conclusione del I atto], gioco di ruolo organizzato dall’associazione Storie dall’oltre.
Proiezioni, letteratura, teatro e giochi a CaseMatte, luogo di aggregazione diventato ormai riferimento per molti in città. «Uno spazio sociale che continuiamo a vivere con l’obiettivo di contribuire al cambiamento culturale, sociale e politico del nostro territorio, e a difendere contro chi ci denuncia per aver riqualificato un’area colpevolmente abbandonata».