Note e parole nell’estate di Avezzano

19 luglio 2014 | 16:23
Share0
Note e parole nell’estate di Avezzano

di Gioia Chiostri

Note jazz, vernacolo à gogo e festa di piazza a far da contraltare. Due iniezioni di ‘sole’ faranno salire non poco il termometro di gradimento dell’estate avezzanese. Nell’ambito della programmazione del calendario estivo di eventi culturali della città marsicana, che ha dato, quasi sempre, alla sua popolazione una ragione in più per restate a casa invece di emigrare altrove, due sono le ‘vecchie novità’ che allieteranno la stagione estiva del popolo marso.

Il budget stanziato ha risentito non poco dei tagli e controtagli finanziari operati, ma ha comunque permesso la realizzazione di un’agenda di appuntamenti culturali di spessore. «Il buonsenso è stata la bussola di questa programmazione estiva», così l’assessore alla Cultura del Comune di Avezzano, Gabriele De Angelis.

{{*ExtraImg_210210_ArtImgRight_500x373_}}Una settimana di musica jazz, a partire dal 30 luglio venturo e una settimana di teatro dialettale, a partire da qualche giorno dopo Ferragosto. Due manifestazioni culturali che strizzano l’occhio alla volontà di far ripartire una città ancora parzialmente sotto il giogo della crisi. Una seconda edizione, dopo la fortunata passata, che si dà forza grazie alla «grande rispondenza di pubblico avuta».

{{*ExtraImg_210211_ArtImgCenter_500x373_}}L’assessore alla Cultura, Gabriele De Angelis, così ha commentato le due manifestazioni culturali prossimamente attive: «Due eventi, organizzati dall’Amministrazione comunale in partnership con le associazioni culturali vive e operanti nella città di Avezzano, che sono stati riproposti per il grande successo ottenuto l’estate scorsa. Il festival del Jazz e la Rassegna del teatro dialettale saranno due punte di diamante dell’estate 2014 che, senza dubbio, accompagneranno in maniera piacevole il periodo di vacanza dei marsicani e dei turisti giunti qui in ferie. La manifestazione culturale nel suo insieme incomincerà con le serate di musica jazz a partire dalla prima settimana di agosto e troverà un palco originale nel Piazzale del Municipio. Grandi artisti della musica, tutti nativi di Avezzano o della Marsica in generale, daranno spettacolo senza tregua. Ci tengo a ribadire la loro origine: è sicuramente un motivo di vanto poter contare su personalità nostrane di spicco nel panorama musicale». Le formazioni che si esibiranno, inoltre, verranno arricchite da professionisti di fama internazionale. La rassegna potrà contare sulla fantasia artistica di: Francesco Cipollone trio “Drumless”; Ten Taum Quartet; Cast Jazz Quartet; Davide Peluso Open Quartet; Andrea Beneventano Jazz Trio; Venanzio Venditti Jazz Quartet.

{{*ExtraImg_210212_ArtImgLeft_500x321_}}I rappresentanti del Teatro dialettale in prima fila, con i consiglieri comunali Vincenzo Gallese e Alberto Lamorgese, il dirigente comunale alla Cultura Claudio Paciotti e il funzionario del settore cultura Antonio Bianchi hanno presentato nella conferenza stampa tenutasi ieri presso l’aula consiliare del Comune di Avezzano le novità e le riconferme di un ‘laboratorio culturale’ ideato lo scorso anno. «[i]Guest star[/i] dell’universo della musica – ha proseguito De Angelis – faranno il loro ingresso ad Avezzano grazie a questo festival del jazz. Come il noto trombettista Claudio Corvini, o il batterista Roberto Gatto, molto accreditato. Sette giorni di jazz avranno un richiamo non solo locale, ma, si spera, anche nazionale». Non solo musica però nell’estate di Avezzano. Grande ritorno anche per la rassegna del teatro dialettale, apprezzatissima nella passata stagione. Un evento, questo, che si basa sull’ingrediente del richiamo al proprio orgoglio campanilistico, fatto di frasi fatte, battute mordaci e specchi di vita vissuta condivisi dai più visceralmente marsicani dentro.

La rassegna si terrà nell’Arena Mazzini dal 17 agosto al 2 settembre prossimi. «Quest’anno, a differenza dello scorso anno, – ha continuato l’assessore De Angelis – l’amministrazione comunale ha inteso riservare per questa seconda ondata di eventi culturali teatrali, un’attenzione maggiore, sicuramente dettata dal successo straordinario ottenuto lo scorso anno. Sono otto le associazioni teatrali e culturali del territorio che, in maniera dilettantistica, mettono in cantiere e poi in opera degli spettacoli veramente meravigliosi. Lo fanno in maniera assolutamente gratuita, nonostante il grande lavoro artistico e mnemonico che v’è dietro. Il teatro è un laboratorio difficile e complicato: sul palcoscenico vediamo solo il risultato finale, che sembra venato anche da una buona dose di improvvisazione, ma ciò non toglie il grande lavorio che lo precede». Alcuni consiglieri, come Lamorgese, sono impegnati in prima linea nella rassegna dialettale, facendo parte del mondo delle associazioni stesse. Fra le stelle ‘dialettali’, vi sono: l’Associazione culturale “Anch’io”, l’Associazione culturale “Esse quisse”, l’Associazione culturale San Pelino; l’Associazione culturale “Ie Concentramente”, per proseguire poi con “Je Furne de Zefferine”, con “Teatrando” e, infine, con “Teatrocco”.

Non ultima, la funzione sociale di questi due eventi estivi. «E’ un’ulteriore caratteristica che ha fatto sì che il Comune fosse ben lieto di riproporre queste due manifestazioni artistiche. La cittadinanza che si raccoglie attorno alle piazze, ripopolandole è un valore aggiunto», ha concluso De Angelis. Il consigliere Lamorgese, invece, ha posto l’accento su come, quest’anno, la rassegna di jazz e di teatro dialettale siano state ‘sottolineate’ a livello di organizzazione e allestimento. «Una concentrazione – ha detto – di attenzione che aspettavamo da tempo. L’amministrazione comunale a volte deve operare delle scelte, e quindi dar magari maggior ‘privilegio’ a delle cose piuttosto che ad altre. Quest’anno è toccato al Teatro dialettale l’essere messo su di un piedistallo, ossia questa bellissima costola artistica marsicana che non cede sotto i colpi della ‘depressione sociale ed economica’. Io indosso una doppia veste, quella del consigliere e quella del presidente di un’associazione culturale e quindi mi sono accorto in prima persona sia del lavoro sia dell’appoggio fatto e dato dall’Amministrazione comunale. La nostra associazione, inoltre, prenderà parte, quest’anno, ad ottobre, al premio Serafino Aquilano del capoluogo abruzzese, un grande orgoglio che ci fa sentire più vivi e più volenterosi di prima».

Nessuno scopo di lucro ad adombrare i due eventi marsicani. «La gente ci segue – ha detto a margine della conferenza di presentazione, un rappresentante della rassegna dialettale, Giovan Battista Pitoni, regista e membro dell’associazione ‘Esse Quisse’ – il teatro dialettale e amatoriale deve far parte 365 giorni l’anno della vita delle persone perché le aggrega, le diverte, le educa e le incuriosisce. Dietro ci sono l’interesse a far bene e il disinteresse a guadagnare intrecciati assieme. Mi permetto di fare una proposta, che spero non rimarrà inascoltata da parte dell’amministrazione comunale: c’è un luogo, dietro la scuola media Fermi di Avezzano, a quattro passi dall’Arena Mazzini, dotato di uno spazio migliore, asfaltato, acusticamente ben dotato e in una posizione sorvegliata dai carabinieri, per via della vicinanza della Caserma. Questo posto attrae le nostre mire espansionistiche. Auspico che l’amministrazione comunale ne tenga conto per la rassegna del teatro dialettale del 2015». Un cambio di sedia ma non di rotta. Le due riconferme partono già con l’entusiasmo imbracciato. Avezzano è pronta a farsi ‘curare’, di nuovo.

[url”Torna alla Home Targato Az”]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=154&categoryId=221[/url]