Così è forse la vita

23 luglio 2014 | 05:30
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Così è forse la vita

di Valter Marcone

Così è forse la vita:

mettere un poco d’acqua

al mattino alle piante sul balcone,

cantare qualche volta

una canzone imparata da bambino.

“Vivere,

senza malinconia.

Vivere,

senza più gelosia.

Senza rimpianti

senza mai più conoscere cos’è l’amore,

cogliere il più bel fiore

goder la vita e far tacere il core . . .

perché la vita è bella

la voglio vivere sempre più”.

Bere acqua a volontà

per conservare efficiente

l’idraulica del corpo

andare al supermercato

guidando piano per guardare

il paesaggio, perdersi dietro

il ronzio di una mosca

in un insonne pomeriggio

di calura. Insomma coltivare

il rammendo delle ore,

i pensieri e le memorie,

dal mattino alla sera

tra la consistenza e l’inconsistenza

della realtà in un tempo ora fittizio

che par immobile in un solitario

moto di mezza gravità

sospeso in un’attesa,

che si fa così per dire, anch’esso

attesa della vita,

la vita con l’impeccabile divisa

a volte nero chignon della morte.

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