
di Raffaella De Nicola
Le acque esplodono nelle primitive grotte di Stiffe, le stalattiti e le stalagmiti millenarie accompagnano il racconto di una comunità che nella chiesa di Sant’Andrea ricompattava la terra e la pesca davanti le statue mute, in terracotta, di Santa Caterina d’Alessandria e del Santo pescatore, attribuita dal soprintendente Lucia Arbace alla mano preziosa di Saturnino Gatti del XVI secolo.
Rotte, frantumate, spezzate, è il sisma del 2009 a catapultarle a terra, ed ora, finalmente recuperate, emigrano, come un corteo transumante, verso Pescara.
{{*ExtraImg_210634_ArtImgRight_300x439_}}Lo sguardo basso verso il libro, i capelli e la barba lunghi, questo Sant’Andrea continuerà la sua storia insieme all’altro, in cartapesta, gemellato con San Vincenzo Ferrer, entrambi di uso processionale.
Le quattro statue, restaurate ed esposte fino al 30 settembre al Museo Casa d’Annunzio di Pescara incroceranno la processione pescarese di Sant’Andrea che prende il largo, raggiunge il mare davanti la comunità di pescatori, bagnanti e autorità, in una congiunzione di fede che parte dall’interno aquilano del paese di Stiffe e arriva sulla costa. Un percorso che defluisce dalle sorgenti alla foce delle acque, unendo microcosmi diversi, e non sempre affini, ma che si uniscono nel percorso infinito della fede, nell’espressione cultuale di una tradizione che viene da lontano e si sposa, ora, con una quotidianità diversa, senza più tanti silenzi.
Info:
Inaugurazione 24 luglio ore 18.30. Fino al 30 settembre.
Museo Casa natale di Gabriele d’Annunzio-corso Manthonè, 116 – tutti i giorni: orario 9.00-13.30; www.casadannunzio.beniculturali.it – tel.085.60391