Depressione, Cialente: «Disperazione diffusa in città»

«In molti portano dentro la disperazione a causa di una vita completamente peggiorata dal sisma. Basta un nulla però perché tutto si rompa». Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, commenta così il suicidio del 68enne alpino che stamani si è dato fuoco in una baracca a uso agricolo nell’immediata periferia dell’Aquila.
«Era un amico, un collega ([i]come tecnico di laboratorio dell’ospedale dell’Aquila in pensione,[/i] ndr.) che ho incontrato anche recentemente e che appariva scherzoso e sereno, ma moltissimi non esternano la disperazione che hanno dentro – ha continuato Cialente – Dio solo sa come stiamo tutti noi, questa è una condizione comune, sono addoloratissimo per la scomparsa del mio amico sia per le circostanze sia per come ho appreso la notizia». Il sindaco ha evitato volutamente in questa circostanza di seguire il filo delle polemiche.
Dolore è stato espresso anche da Carlo Frutti, coordinatore del comitato promotore dell’adunata degli alpini 2015. «Ci siamo sentiti ieri – ha raccontato Frutti – mi aveva dato la sua disponibilità a collaborare nell’organizzazione dell’adunata nazionale degli alpini. Questa notizia mi sconvolge veramente». «Era una persona piena di entusiasmo, non riesco a spiegarmi questo gesto – ha aggiunto – Su Facebook commentava spesso le mie iniziative, mi appoggiava sempre. Eravamo parenti, la madre era cugina di mia madre».