Di Pangrazio: ‘Alcuni ospedali figli di un Dio minore’

26 luglio 2014 | 11:01
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Di Pangrazio: ‘Alcuni ospedali figli di un Dio minore’

di Roberta Galeotti

È una guerra di posizione, in cui i contorni della politica regionale si mescolano con quelli strettamente locali, quella che da alcune settimane si sta combattendo attorno all’ospedale San Salvatore e al manager della Asl L’Aquila-Sulmona-Avezzano, Giancarlo Silveri, finito nel mirino del centrosinistra e difeso a spada tratta da chi sta dall’altro lato della barricata.

All’orizzonte si profila l’ipotesi della creazione di un’unica Asl regionale, cui fa da contraltare l’altra possibilità che porterebbe a due macro Aziende (L’Aquila-Teramo e Pescara-Chieti); nel mezzo tentano di sopravvivere tutte le altre realtà sanitarie che fanno i conti con i bilanci, i tagli ed i confini geografici.

«Ho seguito con attenzione le polemiche degli ultimi giorni sulla situazione sanitaria regionale – commenta il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, a Targatoaz.it – ed ho condiviso le riflessioni conseguenti con molti altri sindaci abruzzesi.

Ritengo che i servizi sanitari debbano essere legati al dato demografico e non al titolo di “capoluogo di provincia” e credo che l’assistenza ospedaliera sia mal ripartita in regione.
L’ospedale di Avezzano, così come quelli di Sulmona, Vasto e Lanciano, non sono sviluppati in modo congruo rispetto alla popolazione che assistono. È paradossale di fatto che nel territorio regionale, nel raggio di quindici chilometri, esistano due ospedale di classe 1 (Chieti e Pescara) e che il territorio della zona di Vasto e di Lanciano abbia ospedali non adeguati.

Nel nosocomio di Avezzano, ad esempio, le stanze dei degenti sono sprovviste dei servizi igenici – spiega lucidamente Di Pangrazio – ed urge quindi attivare il finanziamento, peraltro già individuato, per costruire il nuovo ospedale. Una buona sanità si contraddistingue in quanto prevede i servizi “[i]salvavita[/i]” anche nelle città territorio come Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto.

Come componente del Comitato ristretto dei sindaci ho condiviso il malessere dei colleghi di Tagliacozzo, Sulmona, Castel di Sangro e Pescina sedi di ospedali “[i]non capoluogo[/i]”.

È fissato per il 30 luglio prossimo la riunione del Comitato ristretto dei Sindaci e solo in quella sede saranno fatte le valutazioni sulle attività svolte dal manager Silveri.

Sono dell’avviso – conclude il sindaco – che le pressioni politiche non devono mai invadere la scelta del manager, che deve essere sopratutto bravo e conoscitore della materia sanitaria. La Asl è di tutto il territorio provinciale e credo che le polemiche campaniliste, fatte in questi ultimi giorni, non siano di nessuna utilità».

Alcuni ospedali sono considerati erroneamente di serie A in regione Abruzzo, mentre altre realtà sanitarie meriterebbero ben altre attenzioni, per la quantità di popolazione che assistono.

Ma spesso un certo tipo di politica ‘stantia’ è più concentrata a distribuire poltrone e meno a risolvere i problemi; ad alzare polveroni di polemiche strumentali; ad avvicendare manager invece di affidare obiettivi.

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