
di Giovanni Baiocchetti
Maria Piera Pacione ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia e di riportare all’attenzione pubblica il tema della pedofilia, perché «i pedofili non possono portarci alla morte e da oggi in poi noi dobbiamo parlare».
Una storia difficile da raccontare e dolorosa da ripercorrere quella di Maria Piera, vittima di pedofilia per moltissimi anni, che solo oggi, «forse in seguito alla morte dell’orco», sta superando. Una storia di abusi e di problemi a parlare. «E’ un argomento che dà fastidio – ci dice – ma io continuerò a parlarne per sensibilizzare l’opinione pubblica, per quanto possa trovare faticoso ripercorrere quegli anni col pensiero».
E allora Maria Piera è riuscita ad organizzare una serata dal titolo “nessun dolore è per sempre” nel suo paese, Ofena, il prossimo 3 agosto alle 21, con una conferenza di sensibilizzazione sul tema tenuta da Massimiliano Frassi, Presidente dell’Associazione Onlus Lotta alla Pedofilia; «ho conosciuto Massimiliano su un blog in internet nel 2007 – spiega ancora – e lui mi ha dato una grande mano ad uscire da questa situazione. Chiunque stia soffrendo di abusi può rivolgersi a lui, che sa sempre quale consiglio dare a seconda del caso».
Seguirà la presentazione del libro Anima riflessa, contenente una raccolta di poesie scritte da Maria Piera «quando mi sentivo triste e sola, come sfogo». Concluderà l’evento la Corale L’Aquila con alcuni brani che vanno da “L’infanzia di Maria” di De Andrè ai gospel. Il tutto accompagnato dall’esposizione dei dipinti della pittrice Barbara Vitale e da un buffet finale.
«Dobbiamo dar voce alle vittime che raramente parlano e che spesso non sono credute”, conclude Maria Piera. “Voglio aiutare chi ha questo macigno nell’anima che ho avuto anche io e che solo chi ha sperimentato può comprendere».