
Uomo si dà fuoco: disposta autopsia, nessun segnale disagio
Esame servirà a capire come ha agito. Indaga Procura dell’Aquila
L’AQUILA
È stata disposta l’autopsia dell’uomo di 68 anni originario dell’Aquila che si è tolto la vita dando fuoco alla rimessa agricola dove si trovava ed è stato ritrovato carbonizzato.
A svolgere gli accertamenti sarà l’anatomopatologo Giuseppe Calvisi. L’esame dovrà servire a capire come ha agito l’uomo, se per esempio abbia ingerito tranquillanti prima di appiccare le fiamme. Sull’accaduto la procura della Repubblica del capoluogo ha aperto un’inchiesta, titolare delle indagini è il pubblico ministero Antonietta Picardi che oggi è stata a lungo sul posto. Nella zona del suicidio sono giunti anche il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, il questore, Vittorio Rizzi, e il responsabile della squadra Mobile in queste settimane, Sabatino Romano.
Secondo quanto si è appreso, gli inquirenti hanno ascoltato il medico di famiglia dell’uomo e i familiari. Da quanto ricostruito, non era in cura né manifestava disagi di tipo psicologico. Le persone a lui vicine non avevano mai avuto preoccupazione che potesse compiere un gesto simile. Si pensa che si possa essere trattato di un momento di sconforto.
«Di fronte a fatti così gravi e così forti è bene non fare l’errore di semplificare: il principio causa-effetto terremoto-suicidio è banale e non va riproposto senza la capacità di senso critico». Così il dottor Vittorio Sconci, direttore del dipartimento di salute mentale della Asl1 sul caso di suicidio.
Nonostante gli scritti lasciati dall’uomo che ha motivato il gesto estremo, spiegando come la sua vita fosse cambiata dopo il sisma del 6 aprile 2009, Sconci invita a «non sottovalutare le molteplici cause che potrebbero portare al suicidio. Il terremoto è senza dubbio una componente importante, ma giustificare ormai tutte le cose nello stesso modo mi sembra un po’ banale – prosegue – il suicidio può essere la risposta a molteplici disagi che non sono sempre quelli che conosciamo. Ce ne sono spesso altri di cui noi non siamo consapevoli».