
«La miglior politica è l’onestà – scrive Gamal Bouchaib in una nota – ed io rimango fedele alle mie idee: in tempi non sospetti ho sempre dichiarato pubblicamente che in materia d’integrazione la sanità aquilana ha troppe lacune.
In data 10 luglio 2014, dopo aver consultato le associazioni straniere in città, ho inviato una lettera aperta al manager Giancarlo Silveri in cui segnalavo tutte le carenze, a nostro avviso, della realtà sanitaria della nostra provincia che conta ormai 22.500 stranieri legalmente residenti, con L’Aquila in prima fila con i suoi 5.500 stranieri.
In occasione della visita della quinta commissione al San Salvatore il consigliere straniero del comune dell’Aquila ha segnalato al manager Giamncarlo Silveri i punti critici della realtà dei servizi sanitari e le soluzioni tra cui spicca «la richiesta di un sistema di indicazione dei reparti più funzionale e in lingua straniera (vedi ospedale di Bologna); la previsione di un mediatore culturale e linguistico che accompagni nella diagnosi il paziente straniero (vedi ospedale di Udine); la creazione di un ufficio stranieri che fornisca indicazioni per la corretta applicazione della normativa e per l’accesso alle cure, alle prestazioni e ai ricoveri da parte della popolazione immigrata adeguato e uniforme (vedi l’esempio delle Marche); la creazione di uno spazio plurilingue anche nel sito della Asl che possa aiutare la comunità immigrata ad avere più informazioni così da evitare l’ingorgo agli sportelli direttamente negli ospedali; la pubblicazione in lingua per l’informazione sulle vaccinazioni dell’infanzia e dell’adolescenza, la contraccezione, hpv, crescita e cura bimbi nel primo anno di vita (vedi Emilia Romagna); un percorso che agevoli i neonati stranieri senza permesso di soggiorno ad avere un pediatra di base per il primo anno, malgrado la legge Balduzzi 2012 e l’accordo stato-regioni».
Dopo aver presentato le istanze al manager, il consigliere attende una data per un appuntamento operativo e fruttuoso.