Ingiusta detenzione, Petrilli scrive a Renzi

28 luglio 2014 | 15:40
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Ingiusta detenzione, Petrilli scrive a Renzi

L’aquilano Giulio Petrilli ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi per chiedere un «risarcimento di dieci milioni di euro per ingiusta detenzione».

«Gentile presidente Renzi – si legge nella lettera – visto che la legge attuale sulla responsabilità civile dei magistrati (legge numero 117 del 13 aprile 1988) nel primo comma dell`articolo 4 prevede di inoltrare il ricorso e anche il risarcimento al presidente del Consiglio dei ministri, le inoltro la mia richiesta di risarcimento danni, quantificabile in dieci milioni di euro».

«Da anni – si legge ancora nella lettera – mi batto per avere giustizia sulla mia vicenda giudiziaria. Una vicenda che mi vide arrestato nel 1980 con l’accusa di partecipazione a banda armata (Prima Linea) e rilasciato nel 1986, dopo l’assoluzione in giudizio d’appello. Uscii innocente dopo cinque anni e otto mesi di carcere, da un’accusa, banda armata, che prevedeva anche la detenzione nei carceri speciali e sotto regime articolo 90, più duro dell’attuale 41 bis. Anni di isolamento totale, blindati dentro celle casseforti insonorizzate, senza più poter scrivere, leggere libri, anche quelli per gli studi universitari, qualche ora di tv, ma solo primo e secondo canale. Sempre, sempre soli, con un’ora d’aria al giorno, in passeggi piccoli e con le grate. Un’ora di colloquio al mese, con i parenti, ma con i vetri divisori. Dodici carceri ho attraversato in questi sei lunghi anni. Ebbi la sentenza definitiva di assoluzione dalla cassazione nel luglio 1989. Ora faccio richiesta di risarcimento danni».

«Il risarcimento che richiedo è dieci milioni di euro – si legge ancora nella lettera scritta da Petrilli a Renzi –

Sono consapevole che il ricorso andava presentato entro tre anni dalla sentenza di assoluzione definitiva, ma dopo il carcere le mie condizioni psicofisiche non mi consentirono di farlo. Condizioni acclarate da tanti certificati medici, per cui l`accertamento di questo spero consenta l`ammissibilità della domanda».