Giunta regionale: 14 missioni non rimborsate

29 luglio 2014 | 22:31
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Giunta regionale: 14 missioni non rimborsate

La Giunta regionale dell’Abruzzo si mette a ‘dieta’ e sposa l’austerità: nessun rimborso per le 14 missioni istituzionali del mese di giugno. Lo ha deciso una delibera approvata dall’esecutivo regionale presieduto da Luciano D’Alfonso.

In particolare, si tratta di 10 missioni del presidente D’Alfonso, 2 del vicepresidente Giovanni Lolli e una a testa per gli assessori alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, e al Bilancio e alla Sanità, Silvio Paolucci, per le quali la Giunta ha deciso di non chiedere un solo euro di rimborso alle casse pubbliche.

L’impegno della Giunta è quello di «approvare alla fine di ogni mese una delibera di questo tipo, fino al termine del mandato. La Giunta – ha spiegato l’assessore Paolucci – ha adottato una delibera che azzera i privilegi della politica. Non chiederemo un solo euro di rimborso e stesso comportamento chiederemo per i vertici delle società partecipate. Abbiamo voluto dare un segnale di trasparenza e allo stesso tempo di profondo cambiamento rispetto al passato. Certifichiamo di rinunciare ai rimborsi anche come esempio di vicinanza concreta alla comunità abruzzese che vive giorni difficili».

Per il sottosegretario della Giunta, Camillo D’Alessandro «si tratta di rendere perfettamente leggibile il corso della nuova amministrazione regionale, dove per nuova non si intende solo il cambio dei nomi, ma la rivoluzione nella logica di gestione della cosa pubblica, che si fonda su efficienza, rapidità e taglio dei costi improduttivi».

MASCITELLI: «ABRUZZO FANALINO DI CODA SU TRASPARENZA» – «La scelta della Giunta regionale di rinunciare ai rimborsi per le spese di missione è un segnale importante che deve essere di esempio, ma non possiamo più affidarci soltanto al buon cuore e alla spontaneità», ha commentato il segretario regionale dell’IdV Alfonso Mascitelli, denunciando «ritardi nella nostra regione sull’applicazione delle norme per la trasparenza amministrativa degli enti».

«L’Abruzzo, con i suoi enti strumentali, le agenzie, le società controllate e partecipate, i consorzi – ha spiegato Mascitelli – di fatto è un fanalino di coda nella trasparenza degli atti amministrativi, della gestione di appalti pubblici, dei contratti di consulenze e di incarichi. C’è una violazione sistematica delle disposizioni imposte dal decreto legislativo numero 33 del 2013 e molti enti fanno ancora finta di non accorgersi dell’entrata in vigore a ottobre di una legge regionale, la numero 31 del 2013, che pone obblighi stringenti di trasparenza, semplificazione e facile accessibilità agli atti anche in carico a società partecipate, controllate e alle stesse aziende sanitarie. Per avere un’idea basta collegarsi ai siti istituzionali di molti enti strumentali, dove la trasparenza è una pagina “in costruzione o in allestimento”. E’ una situazione vergognosa, non più tollerabile che alimenta sacche di sprechi di denaro pubblico, di affarismi clientelari e di ostacoli al lavoro delle imprese. I cittadini ci hanno votato perché vogliono avere il diritto di sapere tutto su come viene usato il denaro pubblico e noi come centro sinistra abbiamo preso l’impegno, confermato in un passaggio importante nel programma di governo del presidente D’Alfonso, di realizzare un nuovo regionalismo trasparente e partecipato, che sia veramente al servizio di ogni abruzzese».

«Va bene quindi – ha concluso Mascitelli – se l’assessore regionale di turno rinuncia ai 100 euro di rimborso, ma se inizierà a svolgere da subito un controllo dovuto, serio e competente sugli enti regionali di propria competenza, otterremo a costo zero il risultato di fare dell’Abruzzo un regione veramente competitiva, senza dare più lavoro alle Procure e alla Corte dei Conti, come è avvenuto nel passato recente».