
di Claudia Giannone
Tornano a farsi sentire i Novantanove L’Aquila, gruppo di ultras rossoblù presenti in curva.
I tifosi, che sempre si sono distaccati dall’idea della Tessera del Tifoso, hanno ora deciso di emanare un comunicato ufficiale nel quale esprimono le proprie idee, precisando anche il distacco dagli abbonamenti della società rossoblù, definiti dalla maggior parte della popolazione improponibili a livello economico.
Parole venute dal cuore, parole venute dall’esperienza e dalla sofferenza, ma, soprattutto, parole di chi sa che, dentro di sé, potrà sempre combattere per far prevalere i propri ideali.
LA NOTA DEI NOVANTANOVE L’AQUILA
«[i]Nati e cresciuti nella Curva Sud dello Stadio Tommaso Fattori, è ormai la quinta stagione che andiamo avanti con ardente passione, continuando a sostenere vessilli e simboli, principi e valori propri della nostra terra e dei nostri ideali.
Da sempre abbiamo abbracciato la lotta per la libertà individuale e collettiva che, in tutte le sue forme, viene sempre meno. In pochi anni, il Governo Italiano ha dato alla luce la “Tessera del Tifoso” e scribacchiato anche l’ormai noto “articolo 9”: inizia la fine del calcio popolare, si dichiara ufficialmente aperta l’era del calcio-televisione.
Qualcuno non ci sta: inizia la battaglia alla Tessera del Tifoso, ci siamo anche noi. A livello Nazionale, dalle lacrime per la scomparsa di Sergio Ercolano a quelle per la morte di Ciro Esposito, il “sistema calcio/sicurezza” ha inventato varie riforme dei gironi e dei campionati, divieti di trasferta e partite a porte chiuse, leggi speciali e tessera del tifoso, censure e repressione, denunce e diffide gratuite, esclusioni squadre e calcio scommesse e altre buffonate del genere, seminando dissensi ovunque e raccogliendo un calcio italiano alla deriva e completamente nel caos; e a farne le spese siamo sempre noi: gente per bene colpevole solo di tifare il calcio della propria città!
Nati e cresciuti a L’Aquila, abbiamo visto la città e le nostre vite sgretolarsi sotto i nostri stessi piedi, accettando la nostra realtà, forgiando la nostra determinazione. Per ideale e valore abbiamo rinunciato a quella domenica di trasferta che sarebbe stato tutto per noi, con mentalità.
Siamo nati e cresciuti a L’Aquila, in Curva Sud. Viviamo di valori e ideali che in altre realtà sono annientati, resistiamo in piedi tra le macerie e al quinto anno di ostinato cammino, spalla a spalla, fianco a fianco, tra poche gioie e dure rinunce, alla luce degli eventi che nell’ultima stagione hanno contraddistinto lo strumento “Tessera del Tifoso”, con mentalità, non sentiamo più come giusto e doveroso chiedere a chi condivide come noi lo spirito di aggregazione del movimento ultras di non tesserarsi. Probabilmente sbagliamo ma di essere nel torto non c’importa, che nel torto ci siamo sempre stati e, promesso, ci saremo sempre!
Il “Novantanove L’Aquila” torna per gli stadi e per le strade d’Italia, convinto di uscirne a testa alta al chiaro di quanto dimostrato negli anni. Prendiamo comunque le distanze dall’attuale campagna abbonamenti della società ritenendo assolutamente impopolare il costo per il settore Curva: il calcio è della gente![/i]».