Palazzo Fibbioni, un altro gioiello restituito alla città

29 luglio 2014 | 23:13
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Palazzo Fibbioni, un altro gioiello restituito alla città

di Giovanni Baiocchetti

Sindaco, vicesindaco, giunta comunale, segretario generale e affari generali del Comune stanno per tornare “[i]tra cardo e decumano[/i]”. Palazzo Fibbioni-Lopez, i cui lavori di restauro stanno terminando, ospiterà gratuitamente gli uffici principali del Comune dell’Aquila che, per la prima volta dopo il terremoto, torneranno in centro, fino alla ricostruzione di Palazzo Margherita.

Il trasferimento potrebbe cominciare già il 23 di agosto, data d’inizio dei festeggiamenti per la Perdonanza Celestiniana; entro settembre gli uffici dovrebbero essere operativi.

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Si tratta del palazzo che fa angolo tra via San Bernardino e la parte stretta di Corso Vittorio Emanuele, ai Quattro Cantoni, proprietà della Fondazione Fibbioni.
Vincenzo Rivera, amministratore della Fondazione, ci racconta che «in passato si trattava di un ente morale/orfanotrofio femminile, gestito dalla famiglia Fibbioni. Le signore Teodora ed Agnese Fibbioni, ritrovatesi senza eredi, istituirono questa fondazione nel 1899, affidandone l’amministrazione alla famiglia Rivera, a condizione che il Palazzo venisse utilizzato a scopo benefico».

«Recentemente – spiega ancora Rivera – ho saputo che il Comune aveva indetto un bando per reperire sul mercato della locazione privata un immobile per esigenze legate ai propri uffici; io non ho risposto a questo bando ma ho contattato Cialente dicendogli che gli avrei dato in comodato d’uso gratuito il palazzo e che nella sede di Villa Gioia potrà trasferire gli uffici di cui c’è bisogno senza spendere.

A questo punto, ho posto una condizione nel comodato d’uso gratuito, e cioè che il Comune destini una somma, sia pure simbolica, in beneficienza, in linea con le volontà della famiglia Fibbioni. Io ho proposto che la cifra non sia inferiore al 20% del risparmio di spesa che verrà fuori dal palazzo dismesso ma saranno loro poi a decidere quanto effettivamente devolvere.

Ho anche chiesto che la questione venga gestita direttamente dal settore dell’assistenza alla popolazione che in questo periodo è in prima linea nella tutela delle persone più disagiate. I soldi verranno utilizzati per l’assistenza ai bambini, agli adolescenti, alle ragazze-madri, ai giovani figli di tossico-dipendenti, di sieropositivi, di detenuti e, più in generale, di persone che vivano in situazioni di particolare degrado economico-familiare e sociale. Queste sono le condizioni contrattuali».

«Mi fa piacere – conclude Rivera – che sia il primo cittadino a tornare in centro storico, dando un segnale alla comunità. Se tornano anche i dipendenti statali, che sarebbero costretti a lavorare in centro, allora può tornare anche il commerciante e poi l’artigiano. Così si torna alla vita».

Palazzo Fibbioni è una costruzione del XVI secolo con soffitti lignei tra i più importanti della città, decorati e dipinti da Giovan Paolo Cardone, pittore aquilano attivo nella seconda metà del 1500. Cardone fu il principale allievo di Pompeo Cesura, altro grande pittore ed incisore aquilano, ed è considerato il maggiore pittore manieristico in Abruzzo.

Ad accompagnarci all’interno dei palazzi Fibbioni e Lopez alla scoperta dell’Aquila del futuro è Franco, uno degli operai del cantiere che a breve chiuderà i battenti. Franco, di Avezzano ma originario dell’Aquila, ci dice «quanto era bella L’Aquila, piena di gente. Sono contento che stia tornando alla luce!»

Al restauro di Palazzo Fibbioni e al contiguo Palazzo Lopez si unirà presto l’aggregato successivo lungo via San Bernardino, oltre ai portici che a breve saranno nuovamente percorribili.