Puglisi: L’Aquila, la grande dimenticata del Paese

29 luglio 2014 | 22:47
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Puglisi: L’Aquila, la grande dimenticata del Paese

Sia la città dell’Aquila «[i]grande dimenticata del paese[/i]» la prima capitale italiana della cultura.
Lo propone Giovanni Puglisi, presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco, che interviene sul decreto cultura e turismo diventato legge ieri con l’approvazione definitiva al Senato.

E lancia anche una proposta scaramantica per Pompei, con un ‘corno rosso’ da appendere nella parte del decreto che riguarda il restauro del sito archeologico, «cerchiamo di parlarne meno e rimbocchiamoci le maniche», suggerisce.
«Al di là delle singole misure, mi sembra che la cosa più importante di tutta questa operazione sia il fatto che finalmente venga valorizzato non solo il bene culturale, ma anche tutta la rete che lo sottende, cioè le sovrintendenze – commenta – i sistemi territoriali, il mondo dell’impresa che circonda il bene culturale, anche attraverso questo meccanismo del credito d’imposta che mi sembra estremamente interessante».

Per Puglisi, «significativa è la contestualizzazione del bene culturale che assume una funzione primaria rispetto a tutto il contesto di riferimento e quindi diventa la stella cometa del sistema».
Si tratta, sottolinea, «di una nuova filosofia che mette al centro il bene culturale cercando di reperire intorno ad esso tutto ciò che può servire per la sua valorizzazione e la sua crescita. E questo è un passo in avanti del sistema Paese».

Quanto all’Aquila, «invece di pensare a mettere la città nella lista dei siti dell’Unesco a rischio, come qualcuno aveva ipotizzato, bisognerebbe piuttosto candidarla a prima capitale italiana della cultura, richiamando l’attenzione su di essa in positivo, dando un incoraggiamento a chi lavora per quella ricostruzione e offrendo il senso di un Paese che si stringe intorno a un bene culturale molto importante che soltanto la sventura ha portato all’attenzione della gente».