
di Claudia Giannone
Ancora rinvii per la delicata questione Accord Phoenix. L’azienda, intenzionata ad istallarsi sul territorio aquilano, sembra continuare soltanto ad illudere gli operai che, al momento, sono in attesa di un impiego.
Secondo le ultime parole dell’amministratore Ravi Shankar, le pratiche sarebbero state chiuse lo scorso 30 di giugno, per poi permettere ai lavori di iniziare, ma evidentemente, le cose sono andate diversamente e i fondi non sono stati sbloccati.
Questo, dunque, il problema posto all’ordine del giorno nella conferenza organizzata dalla Cisl: mentre fino a questo momento gli intoppi erano stati localizzati nelle trasformazioni dei materiali e nelle questioni politiche, ora ha fatto capolino il guaio finanziario. Guaio che rischia di portare all’interruzione della trattativa.
«Siamo fortemente preoccupati per questa situazione – afferma Gino Mattuccilli, della segreteria provinciale Fim-Cisl, affiancato da Giovanni Di Sero, della segreteria regionale – e vogliamo denunciare il fatto. Non bisogna raggirare i problemi, ma affrontarli. I lavoratori devono sapere cosa sta succedendo».
Proprio quei lavoratori che, in questo momento, sono più afflitti che mai. Dopo l’ennesimo spiraglio di sole che sembrava promettere tempi migliori, una nuova nuvola è tornata a coprire il cielo, vanificando ogni aspettativa.
«Ora, bisognerà spiegare alle istituzioni e al sindacato qual è la situazione finanziaria e chiedere quali sono le attuali intenzioni. Se non si sarà in grado di sbloccare questa situazione, l’intero accordo salterà».
Gli operai ascoltano, senza parlare. Nei loro occhi, i 120 posti di lavoro promessi volano via, come granelli di sabbia sotto i colpi di un vento fin troppo freddo.