Revocati 12 milioni a Consorzio Bonifica Sud

30 luglio 2014 | 17:12
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Revocati 12 milioni a Consorzio Bonifica Sud

«Dodici milioni di euro di finanziamento revocati perché il Consorzio di Bonifica Sud non ha proceduto all’aggiudicazione definitiva entro i termini di 18 mesi dal provvedimento di concessione». La denuncia arriva dal consigliere delegato del presidente Camillo D’Alessandro, subito dopo la riunione della giunta che ha affrontato l’emergenza.

«Già domani – annuncia D’Alessandro – il presidente D’Alfonso sarà a Roma per tentare di riparare il danno. Si tratta di un caso di pessima amministrazione che con la compiacenza della politica, a partire dall’ex assessore Mauro Febbo, ha perso milioni di euro per interventi fondamentali. Quanto accaduto al Consorzio Bonifica Sud non dovrà più accadere».

Secondo la ricostruzione del consigliere delegato fatta in Giunta, «il commissario ad acta per la gestione attività ex Agensud con due decreti del 24 luglio scorso ha disposto la revoca dei finanziamenti riferiti ai lavori di completamento e adeguamento funzionale degli impianti irrigui nella Val di Sangro per 7 milioni di euro e relativi ai lavori di completamento della diga di Ponta Chiauci sul fiume Trigno per 5 milioni di euro».

«I danni legati alla revoca – prosegue D’Alessandro – non sono limitati al ritiro del finanziamento, ma si devono tenere in debito conto le spese sostenute a livello tecnico e amministrativo per le procedure di progettazione e di appalto e al mancato realizzo delle opere. Eppure il Consiglio regionale all’unanimità nella scorsa legislatura chiese il commissariamento del Consorzio di Bonifica, cosa che non avvenne per la protezione politica della Giunta regionale di Chiodi e, in particolare, di Mauro Febbo che si oppose ed oggi paghiamo il conto».

Al contrario, «la procedura di commissariamento è partita grazie al nuovo assessore all’Agricoltura Dino Pepe e presto affronteremo la riforma dei Consorzi di bonifica che ha chiuso con una situazione debitoria complessiva di 16 milioni di euro».

«Se la decisione di revoca sarà confermata – conclude D’Alessandro – cosa che spero sia evitata grazie al lavoro del presidente D’Alfonso, chiederemo i danni ai responsabili diretti e indiretti e cioè di chi ha fatto danno e a chi lo ha consentito».

FEBBO: «D’ALESSANDRO NON CONOSCE LE CARTE» – «Sembra evidente che Camillo D’Alessandro non si sia accorto o, forse, ha bisogno ancora di tempo per studiare e realizzare che oggi è al Governo regionale e non all’opposizione; pertanto è chiamato responsabilmente a dare risposte e soluzioni concrete e non creare altri problemi inesistenti». Questa la risposta del capogruppo regionale di FI Mauro Febbo alle dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza. «L’esponente del Pd – spiega Febbo – si vanta del decreto di revoca da parte del commissario ad acta nei confronti del Consorzio di Bonifica Sud di ben 12 milioni di euro di investimenti per la provincia di Chieti non conoscendo la situazione e la relativa documentazione che vedono erroneamente oggi la stazione appaltante in ritardo nell’aggiudicazione definitiva dei lavori. Sono stato, infatti, informato dal presidente Marchetti e dagli uffici del Consorzio come l’ente non sia responsabile di nessun ritardo ma, anzi, è nel pieno rispetto del crono-programma sui due relativi progetti. Le loro motivazioni sono state illustrate in una missiva dettagliata inviata al Commissario Roberto Iodice per spiegare lo stato dell’arte e sono fiducioso che verranno accolte positivamente».

«Detto questo – prosegue Febbo – mi preme ricordare come il consigliere D’Alessandro conosce bene il lavoro svolto dall’Esecutivo regionale precedente dove, con la nuova legge di riordino dei cinque Consorzi regionali presentata dal sottoscritto, vengono attribuite proprio nuove competenze per la difesa del suolo, la tutela e lo sfruttamento delle risorse idriche e stabilisce la piena trasparenza sugli interventi. Infatti proprio su quest’ultimo punto sono disponibile da subito a confrontarmi con il ‘sottosegretario’ e verificare i veri responsabili e le specifiche colpe dell’attuale situazione debitoria da lui denunciata. Il lavoro di risanamento svolto in questi anni è stato indirizzato a far cambiare il volto dei Consorzi di Bonifica che non possono essere più concepiti come carrozzoni ad uso della politica ma enti capaci di rispondere alle tante esigenze del mondo agricolo».

«Pertanto D’Alessadro – conclude l’esponente regionale di Forza Italia – farebbe bene a riflettere prima di rilasciare dichiarazioni ancora dal sapore di campagna elettorale poichè i ‘danni’ da lui evocati sono gli stessi lasciati dai suoi amici e compagni che hanno fatto dell’Abruzzo, per chi se ne fosse dimenticato, una Regione canaglia invisa a livello nazionale. Sia ben chiaro che i debiti e le situazioni di criticità non sono imputabili a questa amministrazione e sono pronto a dimostrarlo e documentarlo. Credo, in verità, che se qualcuno immaginava di poter governare la Regione ancora con il manuale Cencelli dovrà, ahimè, ricredersi poichè la realtà è ben diversa da quella promessa in campagna elettorale».